mercoledì 31 ottobre 2012

Addio Rondine


Oggi è iniziato il vero autunno, tra pioggia e vento desidero solo tornarmene a casa.
Avrò quattro giorni di festa e sono contenta di passarli a casa con Rob senza nessun progetto.
Desidero una coperta, una tazza di te e guardare dalla finestra la pioggia che scende.
Mi sento felice nonostante sia difficile esserlo in queste giornate e mi rendo conto di quanto sono fortunata.

Ho trovato questa poesia che mi ha intenerito.
Forse è un po' banale ma è dolce e mi ha commosso in questa giornata fredda di autunno.
Mi fa pensare a Bubi.
Ciao Rondinella, a presto!



Rondinella , dove vai?
Oltre il monte ed oltre il mare.
Rondinella, tornerai?
Chi si parte vuol tornare.
Lasci qui la casetta?
Si, mi attende a primavera.
Addio, Bimba. Vado: ho fretta

(Hedda)

martedì 30 ottobre 2012

Uno stile di vita

Molti anni fa in televisione mandavano una bellissima pubblicità del Club Med .

Non so quanti anni avevo, erano sicuramente gli anni 90 e questo spot  mi colpì per il significato, la dolcezza , la bellezza della canzone e anche per la  faccia del modello che era notevole.
Parlava di un adulto che nel suo comportamento attira gli sguardi dei passanti che lo considerano pazzo e pericoloso. Solo un bambino lo guarda con tutt'altri occhi e la pubblicità finisce con la frase "E' lui fuori di testa?"

Ecco questa pubblicità resta ancora impressa nella mia mente e a volte devo ricordarmela con un po di fatica per non cadere nello stesso errore.
Più cresco, più mi sento come quei rigidi passanti della pubblicità.
Oggi per esempio un uomo fischiettava al bancone del bar mentre prendeva il suo caffè. Io sul momento mi sono irrigidita e l'ho guardato, devo ammetterlo, un po' seccata per il "rumore" che stava facendo. Ho pure pensato  che forse era un matto e quindi andava compatito.

E gli episodi potrebbero essere tanti, dal ragazzo che ti fa un complimento (che male c'è? fai un sorriso cazzo e ringrazialo! goditi il momento che sta andando via...), al bambino che dal vetro della macchina ti saluta e vorrebbe che tu lo ricambiassi.

Ecco forse se appartenessi al mondo dei bambini  mi sentirei giustificata a poter fare determinate cose ma ora, ora che sono grande e adulta (sembra vero...) certi comportamenti sono fuori luogo e non più adatti.
Poi ora che sono zia di una bambina di pochi mesi mi accorgo che tutto mi è concesso. Nessuno mi considera una stupida se faccio versi, canto,e  rido con  Bubi solo perché c'è lei di fronte a me.
Chissà se avrei il coraggio di salire su un altalena; avrei sicuramente paura di cosa penserebbe la gente quando invece è uno dei miei giochi preferiti.
Quante cose mi perdo e in quante mi limito solo perché non sarebbe "normale"


E chi l'ha detto che si può cantare e saltellare solo con i figli e con i nipoti .
Un giorno ero di buon umore. Non mi ricordo che cosa era successo ma mi sentivo felice e dovevo scaricare un po' di tensione. Ricordo perfettamente che ho sentito proprio la voglia di saltellare come facevo da bambina; cosa che non facevo da diversi anni e già mi sembrava strano averlo riportato alla mente.
Così entrai nel portone, guardai attentamente che non ci fosse nessuno e mi misi a saltellare fino all'ascensore. Sensazione divina , provatela!

Bisognerebbe proprio ricordarsela questa pubblicità perché è veramente un peccato quest'atteggiamento verso la vita.
Non mi metterò a fare le linguacce ai passanti e nemmeno entrare in una fontana tutta vestita ma sicuramente ricambierò un sorriso e suonerò col clacson alle manine che mi saluteranno!

Buona visione!

https://www.youtube.com/watch?v=UsY3XWTVpg0&noredirect=1



lunedì 29 ottobre 2012

Una mattina, al risveglio, ci si accorge che tutto è bianco

Io e Roberto ci siamo conosciuti meno di un anno fa.
O meglio ci siamo presentati meno di un anno fa.
E si perché in realtà noi ci "vediamo" da più di due anni.
Lavoriamo nella stessa via, un portone di fronte l'altro e ci siamo visti passare veramente tante volte e ogni volta ho pensato sempre la stessa cosa: caspita questo quanto è carino!
Dopo mille sguardi e qualche ciao di passaggio è stata  la barista del bar all'angolo dove entrambi prendiamo il caffè a presentarci. O per l'esattezza, a spifferargli che io un giorno scherzando avevo detto che era molto carino.
Caso "stranissimo" il giorno dopo si è presentato , chiesto il numero di cellulare e invitata per un aperitivo. Cuor di leone ho pensato ma non è importante, ora conta che ho il suo numero e un primo appuntamento.

Scegliamo la giornata più fredda dell'anno! Il 2 febbraio andiamo a prendere questo aperitivo, che diventa cena, che diventa dopo cena che diventa una promessa di rivederci il giorno dopo.
Mi accompagna sotto casa e mi bacia.. Forse avrei potuto anche aspettare un tantino di più, almeno  il week end, ma dopo due anni di sguardi ho pensato che avevo atteso abbastanza.
Così andai a dormire con un prezioso sms di buonanotte e uno stupido sorriso sulla faccia.

Il giorno dopo nevica, e Roma è nel caos totale. Come sono sfortunata mi dicevo pure la neve ci si mette!
E invece pure la neve è arrivata a rendere quel week end speciale e non solo perché lui nonostante il maltempo è venuto ma perché ci siamo innamorati in pochi minuti e da quel giorno praticamente non ci siamo persi mai più.

Ora vivo con lui. Forse qualcuno avrà pensato pure che è stata una scelta un po' azzardata e prematura ma a 34 c'è ben poco di prematuro secondo me ed è bene capire in fretta come stanno le cose per non dover un giorno guardarsi dietro con rammarico.

Oggi mi sento una persona felice e mi chiedo se  ho raggiunto questa serenità perché lui è entrato nella mia vita o perché io dopo due anni di psicoanalisi e di lavoro su me stessa  ho fatto entrare lui nella mia vita.
Domanda a cui non avrò mai una risposta certa ma in fondo chissenefrega di chi è stato il merito, d'ora in poi   dipende solo da noi.

Sono tanti i bei ricordi che ho con Rob, ma l'immagine bianca di Roma e noi due che camminiamo mano nella mano intimiditi e felici è il ricordo che ancora oggi sazia il mio stomaco e mi fa battere il cuore.


"Sconosciuto che passi! Tu non sai con che desiderio ti guardo.
Devi essere colui che cercavo o colei che cercavo (mi arriva come un sogno).
tutto ritorna, fluido, affettuoso, casto, maturo, mentre
passiamo veloci uno vicino all'altro.
Sei cresciuto con me, con me sei stato ragazzo o giovanetta.
Ho mangiato e dormito con te, il tuo corpo non è più
solo tuo né ha lasciato il mio corpo solo mio.
Mi dai il piacere  dei tuoi occhi, del tuo viso, della tua
carne, passando, in cambio prendi la mia barba, il mio petto, le mie mani.

Non devo parlarti, devo pensare a te quando siedo in disparte o mi sveglio di notte, tutto solo.
Devo aspettare, perché t'incontrerò di nuovo, non ho dubbi.
Devo vedere come non perderti più."  (W. Whitman)




























domenica 28 ottobre 2012

Da me a te

Sabato pomeriggio sono andata da Feltrinelli per donare il libro per l'associazione Banco Editoriale.
Ci tenevo molto a partecipare e non vedevo l'ora di andarci.
Ne avevo parlato qualche giorno fa di questa proposta: donare un libro che mi ha cambiato la vita a qualcuno che è stato meno fortunato di me.
Non solo mi entusiasmava l'idea di proporre un libro per me importante ma potevo anche lasciare una dedica, dare una motivazione in più per inziare a leggerlo.

Ho iniziato in questa settimana a pensare a quale libro avesse segnato profondamente  la mia vita e a quale dedica poter lasciare nella prima pagina.
Ce ne sono tanti di libri che mi hanno coinvolto emotivamente: dal Giovene Holden, a Schiavo d'amore. Bel Ami, Madame Bovary, Delitto e castigo e tanti altri.
Ma in effetti ce ne è uno in particolare che porto nella memoria con un po' di nostalgia, perchè vorrei rileggero per la prima volta, perchè l'immagine finale del traghetto ancora mi commuove e perchè non succede niente per tutto il libro ma caspita quanto è bello.
Regalerò L'Educazione Sentimentale di Gustave Flaubert, ora sono convinta.
Manuela ha deciso per  il rosso e il nero di Stendhal e Bubi ci accompagnerà
Cosi sabato come da programma ce ne andiamo tutte e tre in libreria, prendiamo i libri , li paghiamo e li consegnamo.
Bubi mi aiuta a tenere i libri e a fare le orecchiette su tutti gli angoli! Amore della zia già ama i libri!
Mia sorella scrive subito la dedica, incisa ma forte ed io impreparata non riuscivo a scrivere niente. Le ragazze dell'associazione poi erano tutte davanti a me e per quanto gentili mi mettevano in imbarazzo come se fossi a scuola!
Cosi consegnamo i libri uno con dedica e l'altro no. Esco e mi sono sentita sconfortata. Ci incamminiamo verso casa commentando la mia non dedica.
Potevo scrivere tante cose uffa ma non mi è venuto nulla al momento. Woody Allen lo nomina anche nel film Manatthan cavolo!
 Ecco come al solito mi viene tardi ma stavolta posso tornare indietro, posso rimediare perchè non è troppo tardi. Così torno indietro e alle ragazze chiedo di riprendere il libro dalla cesta e lascio scritto nero su bianco la mia dedica a quella donna ( ho scelto l'associazione delle donne che hanno subito violenza) che lo aprirà:

E' tra le 10 cose  per cui vale la pena di vivere per Woody Allen, spero lo diventerà anche per te.
Buona lettura
Paola

Esco felice, prendo in braccio Bubi e continuo passeggiare con Manu per la via ridendo e chiaccherando a cuor leggero. Sono piccoli gesti, sciocchezze direi ma è l'intenzione che fa la differenza e noi ci abbiamo messo il cuore.




giovedì 25 ottobre 2012

Lovely breakfast

La colazione è il mio pasto preferito.
E per colazione intendo il primo pasto che si fa la mattina appena svegli.
Dopo per me si chiamano spuntini, merende, pranzi e cene. Non so perché negli ambienti più chic spostano tutto di un pasto: la colazione diventa il pranzo, il pranzo diventa la cena e la cena sparisce. E ci credo pure visto che la maggior parte di queste snobbettine sono così terrorizzate di perdere il marito o fidanzato per una giovane russa che tendono all'anoressia. Lo so perché lavoro nel settore del lusso e posso affermare con certezza che tutte queste stupidine hanno veramente il terrore del cibo. E non sanno che più si è magre più si sembra vecchie e la  russa quindi sempre più giovane....

Io per fortuna con il cibo ho un ottimo rapporto quindi per me i pasti sono tre e la colazione è senza dubbio il mio preferito!
Quando vivevo con i miei la facevo in cucina con mio padre e Linolì.
Era un momento molto bello e mi dava il buonumore per il resto della giornata.
La tavola era apparecchiata con una tazza di tè , i toast caldi con la marmellata, una spremuta di pompelmo rosa, La Repubblica aperta sulla pagina dell'Amaca di Michele Serra (la mia preferita) e Linolì (uno dei miei due gatti) sdraiato sopra il giornale.
Si parlava, si scherzava e ci si dava l'energia giusta per iniziare la giornata.
La domenica invece facevo colazione con mia sorella e quando si riusciva si preparavano anche i pancakes!

Ora le cose sono un po' cambiate. Sia io che mia sorella siamo andate a vivere in altre case, e nonostante sia del tutto consapevole della naturalezza di questa scelta provo ancora un po' di nostalgia e dolore all'idea di aver lasciato mio padre solo nell'ora della colazione.
Ci piaceva davvero tanto... lui nel prepararmela, io nel riceverla.
Ancora oggi ci penso e ogni volta mi manca; anche il giornale non è poi così interessante quando lo si legge in piedi o sull'autobus. Senza la coda di Linolì che copre le righe dell'articolo , perdo tutto l'interesse.

Ora l'ora di colazione la faccio con Rob.
Ci alziamo e ci prepariamo lui l'orzo e io il te .
Contro ogni mia previsione dopo un mese di convivenza ancora ci alziamo e mangiamo insieme!
Lo devo proprio dire, questa convivenza procede alla grande: zero discussioni, zero litigate solo baci e risate.
E allora mi viene in mente che forse siamo troppo tranquilli. E se poi ci stufiamo perché troppo prevedibili ?
Gesù, è il pensiero più stupido e insicuro che abbia mai sentito, ma quando le cose ti vanno nel verso giusto aspetti solo che cambino strada.

Qualunque siano i miei imprevisti e probabilità resta il fatto che la colazione è il momento che preferisco. Che ci sia mio padre, il mio compagno, mia sorella con Bubi (ormai!) è il momento più intimo della giornata da passare con la propria famiglia per darsi il buongiorno. Ci sarà tutto il resto della giornata per incontrare persone spiacevoli e maleducate.

Ci sono stati giorni che mi sono svegliata con la voglia di non alzarmi affatto, di dormire il più possibile per non pensare.
Fortunatamente sono ricordi lontani ed è bene avere la mattina la pancia piena e la giusta energia per tenerli sempre lontani, lontani il più possibile.






mercoledì 24 ottobre 2012

Io e la Psicoanalisi

Posso dire che sono  cresciuta con il mito della psicoanalisi.
Tra mio padre e mia sorella, mia zia Linuccia e mia cugina Eva , la psicoanalisi è sempre stata considerata il passepartout della vita.
Libri con le tipiche copertine beige  occupavano gli scaffali della nostra libreria e i comodini delle stanze da letto e non a caso credo mia sorella si sia laureata proprio in questa disciplina.

Io non ho mai letto un libro di psicologia, né tanto meno mi sono informata su questa materia  ma è come se le nozioni più importanti fossero rimaste nell'aria tra il corridoio e il salotto, tra la cucina e la camera da letto e inevitabilmente fossero state assorbite da tutti gli inquilini.
Così sono cresciuta: senza fede se non nel Dott. Freud.

Nel Giugno 2010 decisi che era arrivato anche per me il momento di sedermi su quel celebre lettino.
Era evidente un mio disagio e non potevo più addurre scuse per non andarci: tempo, soldi, impegni.
Era il momento e lo sapevo.
Così chiamai un consultorio e presi un appuntamento, per il sabato seguente.

Ed io quel sabato ci andai, alle 9 in punto ero li seduta sulla sedia in sala d'attesa, decisa come un leone, intimorita come una lepre.
Mi sudavano le mani e mi chiedevo che cavolo gli racconto io a questa. Come le spiego il mio malessere e se poi istintivamente mento, lei se ne accorgerà?
- Signorina, prego può entrare.-
Con le mani sudate e una maschera in volto entro fiera a testa alta e mi siedo di fronte a lei.
Nella stanza una scrivania e due sedie da entrambi i lati; del lettino nemmeno l'ombra, per quello devi sborsare il centone altrimenti ti attacchi.
Inizio a parlare e sono passati quasi tre anni senza smettere di parlare.
Adoro la mia ora di analisi; è mia, solo mia e dico tutto quello che ho bisogno di dire.
Ho pianto, ho riso ho sbuffato; mi sono arrabbiata, mi sono avvilita mi sono disillusa su quella sedia.
I risultati a distanza di anni li ho visti e sentiti sulla mia pelle ma non si toccano sul momento, sono impercettibili e sembrano sempre non arrivare mai.
Ma io non andavo li in attesa di un risultato andavo li per capire e spiegare a me stessa, con la mia voce, quello che non andava e il perché.

Se penso alle mie sedute passate mi viene una gran tenerezza nel vedermi in quella seggiola. Mi verrebbe voglia di farmi una carezza e di dirmi che stavo facendo la cosa giusta ma in quel momento ero davvero sperduta. Un mal di pancia e una tristezza celata erano le uniche sensazioni che accompagnavano le mie giornate ma evidentemente c'era anche la voglia di fare chiarezza e aiutarmi.

Sono fiera del mio percorso e consiglierei a chiunque di affrontare la psicoanalisi.
Non è necessario avere grandi traumi o evidenti problemi per chiedere l'aiuto di uno psicologo.
E' semplicemente un percorso in noi stessi per apprendere l'arte di vivere con se stessi e non di sopravvivere come fa la maggior parte della gente.

Ora credo che sono arrivata quasi alla fine di questo percorso. Me ne accorgo dal fatto che ho molto poco da dire a differenza di prima. Dopo tanto parlare e dopo chili di carta consegnata con i miei sogni scritti nero su bianco posso dire che sono arrivata al termine di questo percorso. E non so se mi dispiace più per il cambiamento che a breve arriverà o perché nella "guarigione" si è perso un po di me.
Quella cartellina piena dei miei sogni, delle mie paure e dei miei desideri  verrà archiviata, dimenticata e non servirà più a nessuno, nemmeno a me.



"Tutti coloro che desiderano essere più nobili di quanto la loro costituzione non permetta soccombono alle nevrosi;  sarebbero stati più sani se fosse stato loro possibile essere peggiori." Sigmund Freud


martedì 23 ottobre 2012

Un libro che cambia la vita



Certe iniziative sono così coinvolgenti e ben fatte che davvero ti entusiasmano alla sola idea di poter essere utile con un piccolo contributo.

Ho letto di recente della I edizione del Banco Editoriale, una iniziativa delle Acli di Roma e del Gruppo Feltrinelli.
Per sei giorni, dal 19 al 21 ottobre e dal 26 al 28 ottobre presso le librerie Feltrinelli di Roma si può acquistare " un libro che ci ha cambiato la vita" per poi regalarlo ad un bambino , un giovane, una donna che vivono una situazione difficile o una disabilità attraverso delle istituzioni che lavorano sul disagio sociale.

I libri così raccolti saranno consegnati al Carcere minorile di Casal del Marmo, alla scuola media Giovanni e Francesca Falcone,  frequentata da bambini dei quartieri di frontiera di Ponte nona, Lunghezza e Colle Prenestino (VIII Municipio),  all'Associazione Andrea Tudisco , che offre alloggio e assistenza ai bambini affetti  da grave patologie  e all'Associazione D.i.R.e. - donne in rete contro la violenza - che riunisce 60 centri antiviolenza non istituzionali, gestiti da associazioni di donne.

I volontari delle Acli saranno presenti nei punti vendita dalle 10 alle 20 dei giorni indicati per raccogliere i libri acquistati dai donatori aderenti.

Dunque si sceglie il libro che ci ha cambiato la vita, quello più significativo , si acquista , e si dona magari con una piccola dedica.
Ed è proprio questa ultima cosa che mi emoziona incredibilmente.
Cosa mai posso scrivere a quella persona che ha sofferto tanto per convincerla a leggere questo libro?
Quale motivazione posso dare ad una persona che ha avuto così poco dalla vita per incuriosirla e avvicinarla ad un libro?

E quale mai sarà il libro che mi ha cambiato la vita e che potrebbe allo stesso modo dare a loro un po' di serenità?
E' difficile rispondere. Sono tanti questi libri per me.
Ho tempo però fino a questo week end per pensarci. Poi sabato pomeriggio andrò con mia sorella e Bubi a scegliere il libro. Anche Bubi potrà donare il suo libro, nello scaffale bimbi da 0 a 9 mesi, tra tutti quelli di stoffa colorata, specchietti e campanelli; ci sarà sicuramente qualche giovane mamma felice di poterlo  mostrare al suo bambino.

Voglio proprio partecipare a questa iniziativa  e non perché un libro costa poco ed è alla portata di tutti ma perché ci credo profondamente e perché davvero i libri ci posso cambiare la vita.











lunedì 22 ottobre 2012

carote, muffin e felicità!

E' finito il week end dei buoni propositi, non tutto è stato fatto ma sono pienamente soddisfatta.
Sono stati due giorni incantevoli al sapore genuino della semplicità.
La mattina di Sabato mi sveglio presto con Rob e dopo una veloce colazione si va al mercato.
Ero emozionata come una bambina all'idea di fare la spesa con lui; camminavamo mano nella mano tra i banchi del mercato. Ho trovato anche la zucca per il centrotavola autunnale.




Dopo la spesa Roberto ha un appuntamento di lavoro così io da sola vado al supermercato impaziente di comprare gli ingredienti per fare quei benedetti dolci che mi sono imposta. Altra lista separata per il supermercato: latte, burro, lievito, carote mandorle, mirtilli etc etc prendo tutto con un sorriso da idiota stampato sulla faccia fino a quando ci pensa il cassiere a interrompere questo stato di grazia con un bel conto di 105 euro da pagare, che botta!

Sistemo la spesa e mi organizzo per andare a pranzo da mia sorella, doveri di zia mi chiamano!
Mia nipote è qualcosa di speciale, è una sensazione nuova la felicità che provo quando so che sto andando da lei. Divento impaziente come se ogni minuto fosse prezioso. Ho bisogno della mia piccola Bubi, ho bisogno che lei mi sorrida e che mi dia in quel modo così unico il suo affetto. Lei inizia a riconoscermi e me lo fa capire ogni volta ridendo e muovendo le mani e i piedi e io...io impazzisco per quel sorriso senza denti.
Rimango li per quasi tutto il pomeriggio tra una chiacchera e un te si fa buio e torno a casa.

Prima di andare a cena però preparo i muffin ai mirtilli.
Preparo, inforno, pulisco e provo una sensazione di serenità nel fare questi gesti. Metto la teglia nel forno, e aspetto che si gonfino i muffin.
La casa odora di buono, di burro, di famiglia. Che meraviglia!





A cena poi siamo andati a casa di un collega di Roberto. La cena era l'occasione per festeggiare con qualche giorno di anticipo il compleanno della compagna. In breve mi sono ritrovata seduta al tavolo con dei perfetti sconosciuti amici di una che avrò visto al massimo 3 volte. Non solo la cena era buona ma la compagnia ancora meglio! Eravamo tutte coppie perché i due mondi (quello dei single e quello delle coppie) difficilmente interagiscono , hanno ognuno terrore (e invidia ) dell'altro. Io mi sentivo ancora un'intrusa, certe abitudini sono proprio dure a morire....

Si saluta, si bacia si ringrazia e si torna a casa. Tra un commento e una critica si ridacchia prima di andare a dormire e in un attimo è domenica.
Apro gli occhi con un solo pensiero: la torta di carote per i miei cugini!
Diamine se la signora del blog l'ha fatta in un pomeriggio di pioggia per combattere la noia, sarà una torta fattibile. Mi metto subito al lavoro e i risultati non tardano ad arrivare. La torta è venuta e l'aspetto è presentabilissimo!
Come primo tentativo direi che può andare, sono felice.
La mia famiglia, i miei cugini e le mie zie hanno gradito e fatto in molti il bis.





Solo la piccola Bubi non l'ha potuta mangiare ma io in segreto le ho già promesso che non appena avrà messo i primi dentini gliene farò una tutta per lei.
La giornata quindi è proseguita così, tra un tè, la torta di carote e tante chiacchere in famiglia che trovo siano sempre speciali.

E' sera ed è tempo che torni da Rob. Un bacio dopo l'altro è il momento di spegnere la luce e di bisbigliarci un po' di amore.
E' stato un bellissimo fine settimana, sono felice.





venerdì 19 ottobre 2012

Aldilà del vetro

Ieri ho avuto la certezza di far ormai parte del (fortunato) mondo delle coppie, sempre se ne esiste uno, ma credo di si.

Sono andata a cena dai miei. C'era mia sorella con il compagno e la piccola Bubi, mamma, papà e io sola. Lascio sempre molto libero il mio compagno da questi incontri che per me sono importantissimi, ma a meno che non ci sia una ricorrenza speciale non mi importa se lui viene con me. Non pretendo che lui abbia lo stesso piacere che provo io a stare con la mia famiglia così quando io ci vado, perché non ci rinuncio, lui per me può fare quello che preferisce: venire con me, stare con la sua famiglia o uscire con i suoi amici.

Così alle 19 esco dall'ufficio e vado in autobus nella mia vecchia casa.
Buffo scendere alla fermata come facevo appena due anni fa....strana sensazione al sapore amaro di nostalgia.
Essendo senza macchina, ho chiesto però al mio compagno di venirmi a prendere quando poteva (alla fine aveva scelto la classica birra tra uomini)

Potrei scrivere pagine intere sulle tecniche del "farsi venire a prendere", mia madre ne è la regina.
Basta questo per far intendere quanto io invece non ami (proprio grazie ai conflitti mamma/figlia) chiedere di farmi venire a prendere. O meglio proprio perché non lo chiedevo mai, nessuno dei miei ex ragazzi mi veniva mai a prendere ergo ci rimanevo male, molto male, ma non lo dicevo.
L'unico uomo che mi è venuto a prendere in capo al mondo e sempre in anticipo è mio padre, un uomo meraviglioso; ma questa è un'altra storia che si merita un post a parte.

Roberto è diverso dagli altri ragazzi che ho avuto; sarà che siamo più grandi, sarà che è una persona molto disponibile, sarà che non chiedo in fondo cose tanto impossibili , sarà forse che ora viviamo insieme (?!) ma non mi dice mai di no. Questo suo essere così dolce e disponibile mi scioglie veramente il cuore perché non ci sono veramente abituata. E' buffo come cose scontate per tante persone possono fare la differenza per altre.

Siamo a cena, si chiacchera e si scherza insieme, tra Bubi che ha sonno e i gatti che vogliono rubacchiare qualche avanzo di carne.Ogni volta che vado a cena dai miei genitori, loro mi fanno trovare qualcosa di buono da portarmi via: una volta è il pesce fresco preso al mercato, una volta un dolce e ieri la buonissima lasagna di mamma (la mia preferita) da cuocere solo in forno. Che buona l'adoro!

Verso le 23.30 Roberto è sotto casa, devo scendere mi è venuto a prendere! Lo dico, lo penso e lo scrivo sempre con un certo orgoglio, non voglio mai abituarmi a certe piccole attenzioni, sono troppo belle!

Così mi infilo l'impermeabile, impugno la mia lasagnetta già nella teglia di Cuki e felice lo raggiungo.
In macchina ci baciamo velocemente e inziamo subito a scherzare sulle nostre rispettive serate.

Poi guardo fuori e mi vedo riflessa sul vetro.
Vedo una persona felice, non più sola, con una lasagna che fa tanto casa e famiglia sulle gambe e non posso smettere di sorridere.
Ho passato tanto tempo da sola, quanti ritorni da cene con gli amici mi sono fatta in macchina da sola senza mai poter commentare e sorridere di certe situazioni. Quante volte mi sono arrangiata con tuttocittà , in parcheggi e manovre improbabili perché accanto a me un uomo non c'era che poteva farli al posto mio.
E ora sono qui accanto ad un uomo splendido che mi ama e mi viene a prendere per riportarmi a casa, nella nostra casa.
E' stato così semplice?
Si pena per anni e poi in un battere di ciglia le cose si mettono a posto da sole?
Io non ce l'ho la risposta, ma al momento le cose per me sembrano essere andate proprio così.
Allora mi godo questo momento, aspettando le difficoltà che arriveranno sicuramente in un futuro, spero lontano (questo lo posso dire) con le armi che ho in questo momento: amore, consapevolezza di quello che ho e di quello che mi è mancato, sensibilità e buon senso.

Ora sono una donna che ha un compagno e questa idea mi piace ma mi fa ancora un certo effetto .
Sono stata per anni una ragazza single e tutto quello che sono ora me lo sono conquistato prima .
Non devo quindi dimenticare l'arte di essere soli, perché di questo si tratta, e apprezzare invece del presente ogni momento di amore perché è unico , perché ti rende felice e perché l'ho tanto cercato.
prendersi per mano e progettare un futuro insieme; esiste qualcosa di più meraviglioso?

Certo però così è facile non avere paura....


giovedì 18 ottobre 2012

Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi. F. Kafka

Oggi vorrei parlare di libri.

E' da quando sono bambina che mio padre mi ripete che leggere è importante; ti rende forte perché ti forma e ti insegna a ragionare, a pensare con la propria testa, ad essere libera di avere dei tuoi principi.
Io non l'ho mai ascoltato più di tanto, o meglio ci provavo ma proprio non mi interessava. anche quando ero molto piccola io non ho, a differenza di mia sorella, dei ricordi di letture di favole. Non ricordo nemmeno che i miei genitori o mia zia Linuccia mi leggessero favole prima di andare a dormire.

Crescendo le cose non sono molto cambiate. Al liceo non ero certo la prima della classe. La mia passione era la danza classica e tutto il mio tempo e i miei sogni venivano dedicati a questa bellissima disciplina.
Ho dato tanto alla danza classica e lei allo stesso modo ha dato molto a me: belle amicizie, passione, gusto estetico, portamento, disciplina e tante lezioni di vita che non impari da nessun altra parte se non nello sport.
Non vedevo l'ora che finisse la scuola per correre tutti i giorni a prendere la mia amica Maura e volare a lezione di danza. Calze, body, gonnellino e scarpette e poi via si iniziava dai pliè tra la stufa a gas accesa e l'odore della pece. Ah che brividi ho tuttora...che meraviglia anche solo il ricordo.
La scuola veniva dopo, molto dopo e i miei voti erano appena sufficienti se non mediocri.

Ora ho 34 anni e la danza non è più così presente nella mia vita se non con i ricordi. E a  farmi compagnia è  proprio  la lettura.
Adoro leggere e portare con me un libro vuol dire isolarmi nel mio mondo non appena mi capita l'occasione: sull'autobus, in un pomeriggio di pioggia o prima di andare a dormire . Mi piace l'idea che sul comodino mi aspetta un buon libro da leggere e non ne rimango mai senza.
A 16 anni non riuscivo a leggere più di 2 pagine che mi lacrimavano gli occhi dagli sbadigli, ora invece non aspetto altro che aprire quelle due pagine e proseguire nel racconto.
E i personaggi...i personaggi entrano nella mia vita e non ne escono più. Pip, Frederic Moreau, Philip Carey, Georges Duroy, Emma Bovary ,il giovane Holden, Zeno Cosini e tanti altri hanno tutti contribuito alla mia personalità e al mio carattere. Aveva proprio ragione mio padre.....

Leggo solo classici perché a scuola non li ho mai letti a differenza dei miei compagni di classe e  ne sono contenta. Se avessi letto questi libri al liceo come assegnano i professori non avrei capito nulla di quelle pagine. Non avrei apprezzato nulla della scrittura e della psicologia di quei personaggi e mi sarebbe rimasto poco se non niente.
Oggi apprendo e assorbo come una spugna e mi gusto quel piacere dato da una mia mancanza del passato e nelle circostanze della vita cerco il menfreghismo di Holden, la passione di Emma , l'egoismo di Georges e il coraggio di Pip, anche se spesso non con molto successo... perchè in fondo  mi sento anche un po' Zeno Cosini!


mercoledì 17 ottobre 2012

E' tempo di autunno

E' tempo di autunno.

Tutti i miei blog preferiti  stanno aspettando impazientemente come me l'arrivo dell'autunno.
Chi si sbizzarrisce con zucche e melograni chi propone l'ultimo risotto ai funghi o la marmellata di marroni, chi fotografa foglie ingiallite sui viali o nuvole cariche di pioggia.
L'estate è finita e ora il caldo ci ha proprio stufato e la verità è che aspettiamo ansiose di poter tirare fuori dall'armadio i nostri Hunter, cappotti e le sciarpe di lana.
Anche io come tutte noi ho aspettato l'autunno alla finestra ,fantasticando la mia nuova vita e immaginandomi nei futuri progetti.
Ora l'autunno è proprio arrivato; la mattina si esce con l'impermeabile e l'ombrello  e la sera si rientra col buio e un po' di freschetto. Ma sono un po' delusa perché insieme all'autunno è arrivata anche tanta stanchezza.
Capisco che un trasloco anche nella casa che hai sempre sognato è un duro colpo che smaltisci molto lentamente e capisco che l'entusiasmo deve fare i conti con le mille difficoltà del quotidiano. Ma pagherei per avere qualche giorno tutto per me, per preparare proprio quella marmellata di marroni o il risotto ai funghi che ho già ricopiato e stampato per il mio quaderno di ricette.
Vorrei andare un po' in giro a cercare qualche accessorio per la casa, scoprire qualche nuovo posticino per mangiare un dolcetto e bere una tazza di te o chiedere il preventivo per l'armadio da mettere all'ingresso proprio per quei cappotti che vorrei tanto usare e che ora sono sbattuti su una poltrona.
Ma il tempo è poco per se stessi, quasi tutto viene occupato dal lavoro e devo anche essere grata di averne uno con i tempi che corrono.

Così ora arriva un bel week end e voglio proprio riuscire a fare quello che ho progettato:

Sabato mattina : spesa al mercato e supermercato + lavanderia con Rob
Sabato pomeriggio : preparare dolce alle carote e muffin ai mirtilli per la merenda di domenica (ricette prese dai miei blog preferiti ovviamente!)
Sabato sera cena a casa di amici: piastra ai capelli e tacchi!
Domenica mattina: colazione piena di amore con i pancakes e marmellata ai mirtilli e se ci riesco anche il parrucchiere per il famoso taglio di capelli che ovviamente ancora non ho fatto!
Pranzo di domenica a casa dei miei con mia sorella e la mia piccola Bubi .
Merenda a casa dei miei con i miei cugini e zie che mi divertono sempre. Offrire loro un buon te e i dolci che ho fatto sabato
Domenica sera con Rob a casa a vedere un buon film o al cinema.

Non mi sembra un programma così complicato nè cosi difficile da attuare ma ci va sempre qualcosa di mezzo, spesso si chiama pigrizia, che mi rovina tutti i piani.

Questo autunno è arrivato dopo tanto tempo che lo aspettavo.
Ho il cuore che mi batte per i progetti e i sogni che ho in mente e l'autunno è la cornice che ci ho messo e non voglio deludermi.
Ignorerò questa stanchezza che non se ne va, mi rimboccherò le maniche e metterò tutti i miei desideri nel posto che gli ho dato nei miei sogni.
Non desidero cose impossibili solo del tempo per le cose che amo.

E' tempo di autunno e io ti stavo aspettando.







martedì 16 ottobre 2012

Aspettando Giugno

Oggi la mia migliore amica mi ha confidato di aspettare un bambino.
Chiara è l'amica che tutte le persone vorrebbero vicino. E' sincera, leale affettuosa e premurosa. E' la persona che capisce il mio stato d'animo dal "Ciao" iniziale, è il numero che nei momenti di sconforto ti appare sul cellulare , è la persona che ti incoraggia nelle scelte e ti consola negli errori.
Io amo con tutto il cuore la mia amica compagna di banco al liceo e di vita negli anni che passano e non potrei mai immaginarmi senza di lei.

Io e Chiara ci siamo conosciute a 16 anni quando ho cambiato scuola e da allora non ci siamo mai perse. Ora lei vive a Milano da circa 5 anni e nemmeno la distanza è stato per noi un problema. Non esiste un luogo veramente distante per certi affetti, tutto ci avvicina, e ci fa sentire unite.


E oggi , 16 ottobre , questa meravigliosa notizia.
Sapevo che ci stava provando ma pensavo che volesse aspettare di sistemarsi in una casa più grande.
Ora sono felice e ho il cuore pieno di gioia. Penso a lei, a tutto quello che di bello l'aspetta. Penso a quando sarà mamma e a questo bambino che sarà la sua gioia e la mia.

Sono da poco diventata zia, di una bambina meravigliosa, Elena detta Bubi per la faccia buffa che fa prima di scoppiare a piangere.
Lei è entrata prepotentemente nella mia vita, scombussolandola completamente. Poco più di un anno fa mi dividevo tra  famiglia, gatti e  una sorella, che è la persona più importante della mia vita.
Ora lei è mamma ed è una donna finalmente felice. Io anche sono felice per lei, per Elena e per tutto quello che di meraviglioso mi arriva ogni giorno da loro due.

Ora faccio il bis perché la cicogna è in viaggio con un altro bimbo che mi darà mille gioie. Condividerò tutto con chiara come sto facendo con mia sorella.
I bambini sono già qualcosa di meraviglioso se poi sono parte della tua vita più intima sono incredibilmente speciali.
Auguri quindi alla futura mamma, gli stessi che ho fatto alla mamma di mia nipote con la stessa gioia e la stessa felicità.

Giugno arriverà presto e quest'anno ci sorprenderà!










venerdì 12 ottobre 2012

Progetti e propositi

Amo le mie giornate.

Sono piene di progetti e buoni propositi.
Vivere in due è bello. Vivere in due è meglio che vivere da soli perché nel prendersi cura dell'altro ci si prende cura anche di noi stessi.
Vivere in due ti fa buttare via brutti maglioni o vecchie tute che conservavi nel cassetto in basso quello delle cose "comode" , ti fa struccare la sera prima di andare a letto e ti fa mangiare più sano perché sei costretta a cucinare.
Vivere in due ti fa sentire più appagata e anche più donna..
Devo pensare alla spesa, al bucato e alla lavanderia da regina della casa quale voglio essere con in mano però il catalogo di Intimissimi (maledetta pubblicità che va in onda all'ora di cena...) e l'ultimo modello di piastra per capelli per averli lisci anche alle 6 del mattino.

In tutto questo fa da cornice il mondo dei blogs.
E' ormai un appuntamento fisso la mattina aprire il mio blog e sbirciare gli aggiornamenti degli altri. Chi mi consiglia una pasta con ragù di funghi e vitello, chi degli addobbi autunnali (il centrotavola con zucche e castagne deve essere proprio fatto) chi mi risveglia la voglia di autunno con dei paesaggi meravigliosi, chi mi intriga con un maglioncino di lana con attaccate delle perle , chi mi commuove con storie di mamme alle prime armi e chi mi fa sorridere con il cinismo di una single o la leggerezza di un'adolescente.
Arrivo in ufficio la mattina e tra una telefonata e una mail apro felice gli aggiornamenti di blogger. Un appuntamento con delle nuove amiche sconosciute e creative. Mi sembra il mix perfetto.

La sera poi torno a casa e mi dedico al mio compagno sorprendendolo con delle ricette sempre diverse e un entusiasmo che era sconosciuto anche a me stessa fino a ieri.
Si cena, si mangia un frutto in due e si guarda un film. Tra una coccola e un bacio ci si da la buonanotte e si aspetta che sia domani.



mercoledì 10 ottobre 2012

martedì 9 ottobre 2012

34 anni

Domani è il mio compleanno.
Quasi non lo voglio quest'anno.
E' arrivato troppo in fretta e non sono preparata.

Non sono preparata in molte cose perché la sensazione è quella che mi manchi il tempo.
Mi manca il tempo per sistemare le ultime scatole del trasloco, mi manca il tempo per segnarmi in palestra o andare dal medico; mi manca il tempo per dedicarmi ai miei genitori e ai miei amici come vorrei; mi manca il tempo per fare i muffin ai mirtilli che mi piacciono tanto o una qualsiasi ricetta un po' più impegnativa del solito minestrone o filetto ai ferri. Mi manca il tempo per comprare un bel contenitore e delle zucche per farne un bel centrotavola di stagione.Mi manca il tempo per dare a lui le giuste attenzione e regalargli momenti di dolcezza tra una carezza e un bacio.


Mi butto giù per non riuscire a usare il tempo nel modo giusto.
Allora mi vengono subito in mente ricordi di periodi non molto lontani quando invece di tempo ne avevo da vendere perché non avevo voglia di fare nulla. Una storia finita male mi aveva tolto ogni stimolo e interesse. Arrivavo il week end terrorizzata consapevole che avrei sentito nel fine settimana tutto il peso della solitudine.
Ci sono voluti 4 anni per stare bene con me stessa e non avere più paura della solitudine. Ci sono voluti 4 anni per seguire le mie passioni e incuriosirmi di nuovo . Ci sono voluti 4 anni per smaltire tutte le paure e i brutti ricordi della vecchia relazione e riuscire a ricominciare con la dovuta serenità e spensieratezza.

E allora mi tengo stretta il tempo che mi manca, e non lo faccio a cambio con niente.

Ecco. Domani non me importa proprio niente che è il mio compleanno. Aprirò gli occhi, darò il buongiorno alla persona che amo con tutto il cuore, aspetterò la chiamata della mia famiglia e degli amici più cari e farò tutto quello che faccio il resto degli altri giorni dell'anno con il sorriso. E' già per queste cose una giornata speciale.

Questi 33 anni che vanno via mi hanno insegnato che nella vita non ci sono regole da seguire se non quella di giocare pulito con se stessi. Il resto arriva ed è quello che ho ora, il regalo più bello che domani riceverò.









venerdì 5 ottobre 2012

Ricordati di ricordare

Il tragitto da casa a lavoro ora si è allungato di parecchio.
Così in autobus, in attesa che mi venga sistemato il motorino, ho veramente tempo per pensare.
E mi sono accorta che i  pensieri da quando vivo con lui sono cambiati.
Ci sono molti buoni propositi, un elenco di cose da fare  e qualche miglioria all'età che passa come quel taglio di capelli che devo proprio fare.
Sono cambiati i pensieri perché sono cambiate le mie esigenze.
Qualche anno fa erano le relazioni iniziate o finite male ad affollare i miei pensieri, il lavoro da cambiare o da cercare, e ancora prima, forse i più belli, quali vestiti indossare...che meraviglia!



E' passato il tempo e non me ne sono accorta.
Non mi ricordo quando ho comprato la mia prima borsetta o il primo paio di scarpe col tacco.
Non mi ricordo il mio primo rimmel o rossetto.
Ho perso un sacco di ricordi e mi dispiace tanto perché ora valgono oro.
Però ricordo di aver avuto un'infanzia felice, dei fidanzatini che mi hanno fatto battere il cuore e dei buoni amici con cui confidarmi e che non  mi hanno mai tradito ed è questo alla fine quello che conta.

Ecco forse ho perso alcuni ricordi ma la serenità e stabilità di quegli anni è ancora qui con me e mi permette oggi di essere una persona sensibile, sincera che non deve difendersi da grossi fantasmi e traumi del passato.
Certo ho avuto anche io le mie delusioni, alcuni fallimenti e dispiaceri ma nulla che non fosse colmabile con l'amore che ho avuto e che ho tuttora da chi mi è vicino.

Che bello avere 20 anni ma forse come si dice:  i vent' anni sono più belli a quaranta che a venti.






giovedì 4 ottobre 2012

Quanta bella gente


Sono sempre stata diffidente alle novità e le accetto con estrema lentezza.
Questo comporta che arrivo in ritardo su tutto rispetto al resto del mondo.
L'ennesima prova l'ho avuta con questo blog.
Ho scoperto per caso questo meraviglioso mondo fatto di esperienze comuni, idee creative e sinceri consigli. Navigo tra i blog con stupore e curiosità stimolata dalla creatività e dal buon gusto della gente.
E' per questo che ho deciso di scrivere anche io un diario.
L'idea è stata subito quella di creare un raccoglitore per seguire giornalmente quei blog che più mi hanno colpito, e allo stesso tempo confrontarmi su quello che in questo momento sta accadendo alla mia vita.
Non so perché nasce in noi il desiderio di esternare, scambiare opinioni e idee con dei perfetti sconosciuti. A scriverlo sembra buffo, a desiderarlo quasi ridicolo ma è così.
Ho iniziato da poco a scrivere  ma spero che con il tempo e un po di pazienza anche io possa arrivare a interagire con il popolo che anima il web, consigliarlo e imparare da loro.


martedì 2 ottobre 2012

Citazione

" nelle mie ore di malinconia, di sera, passeggio solo per le vie affollate, e penso con invidia alle molte coppie che incontro, forse anch'esse infelici, ma almeno infelici in compagnia; chè l'infelicità sopportata con l'amata persona, diviene felicità" C. Dossi

C'è del vero (s)fortunatamente.

Sweet breakfast

E' finito il trasloco ed io e tutta la mia "roba" siamo da Lui.

E' stato duro e faticoso questo via vai di scatole e borse e non è stato affatto facile portarle su in casa e trovare uno spazio provvisorio per non fargli sentire subito tutto, ma proprio tutto il peso della convivenza.
E' un piccolo trauma per tutti e certo non vorrei spaventarlo prima ancora di entrare!
Quindi praticamente ho perimetrato tutto il salotto e non solo, tipo  recinto.

Poi ieri mi sono presa tutto il giorno di ferie per avere  il tempo di ...di buttare un terzo di quello che avevo portato!
Ogni volta che aprivo una valigia sgranavo gli occhi, ma quanta robaccia mi sono conservata in  questi ultimi anni?
Mi dicevo tra me: questo non potrai mica indossarlo con lui in casa? E questa tuta? e queste mutande? No qui si deve cambiare regime Paola e certi indumenti non puoi più tenerli per "stare in casa"!
Maglioni imbarazzanti e magliette stravecchie sono volate alla velocità della luce dentro i bustoni.
Ci tengo però a precisare che mai  pigiami con orsi sorridenti, conigli con carote o cuori infiocchettati sono mai entrati in un mio armadio.
Butta che butta alla fine  ho riempito 10 buste di Ikea grandi e il resto è entrato nello spazio a me assegnato.




Una mia cara amica e collega  mi ha consigliato saggiamente di prendermi e pretendere subito un mio spazio senza sentirmi un ospite. E' un consiglio giustoe  credo nemmeno così scontato come sembra perché la sensazione iniziale  è proprio quella che mi si stia concedendo qualcosa.
Per fortuna lui è una persona splendida e ha reso speciale anche questo momento di imbarazzo .

Ora sono li dentro con ben 6 cassetti miei contro i 3 suoi e due scomparti dell'armadio più mezzo suo  invaso  da me.
Ci sorridiamo ci baciamo ci cerchiamo. Ci prepariamo la cena e la colazione amorevolmente e felici per quello che ci sta accadendo. Ma chissà se lui sta pensando quello che penso io: "quanto durerà questa pace?"
Chissà quanto durerà il momento idilliaco della colazione insieme tra baci e biscotti?
Non saprei proprio...due giorni?
Ma io voglio tutto il pacchetto convivenza, comprese le difficoltà e discussioni che arriveranno.
Questo momento è esattamente come i miei cassetti in queste prime ore ...un ordine innaturale.

Ora sono un po' goffa dentro casa. Non so bene come muovermi e si vede.
Ciondolo a volte indecisa su quello che devo fare ma è normale per un'abitudinaria come me, mi serve solo un po' più di tempo per ambientarmi e sentirmi a mio agio in ogni mio movimento.
Lo diventerà presto senza però mai dimenticare quanto l'ho voluto.

Buongiorno amore, preparo il te.