sabato 17 maggio 2014

Una boccata di serenità

Riemergo da un periodo difficile. riemergo bene, soddisfatta e vincitrice non sempre però per i miei meriti.
Riemergo da mesi insopportabili , da una guerra voluta dal mio capo, da un secondo aborto che non mi ha dato neanche il tempo di prendere consapevolezza di essere nuovamente incinta che già avevo perso.
Riemergo ora, in piena primavera. Ne sono uscita, almeno per ora.

Il fondo l'ho toccato il 12 marzo quando ho fatto di nuovo il test di gravidanza. Quando il dubbio che quelle perdite non fossero delle mestruazioni . "Incinta +1 " diceva il test della Clear Blue. Sono andata da Rob e gli ho appoggiato il test sulla tastiera del computer. Ci siamo abbracciati, ho pianto, eravamo felici.
Ma avevo già paura perché  le perdite non ci dovevamo essere.
Il giorno dopo corro dal mio dottore che mi prescrive Aspirinetta, cortisone  e ovuli di progesterone. Mi sono messa a letto immediatamente con tutte le ire del mio capo che pur non avendogli detto nulla qualcosa sospettava. Mi aggrappo speranzosa alle analisi delle Beta, le faccio ogni 3 giorni anche se il mio dottore non voleva. Salgono, poco ma salgono. Ho i dubbi , ho paura non sono ottimista come invece al contrario mia sorella e Chiara insistono di esserlo. Salgono ancora  per pochissimo fino a quando un giorno, circa una settimana dopo scendono irrimediabilmente.
Ero intanto tornata in ufficio e ho scoperto l'esito in ufficio collegandomi al sito di Artemisia.
Neanche il lusso di poter piangere, con il mio capo nell'altra stanza che mi chiama ininterrottamente.
Mando un messaggio a Roberto e vorrei solo  piangere, solo questo ma non mi è concesso. Mi sento scoppiare dentro e trattengo come ho sempre fatto nella vita. Nei giorni seguenti la guerra del mio capo non da tregue, e lui urla, pretende e critica ingiustamente il mio operato. Lo fa a priori, solo per distruggermi. Mi toglie perfino del lavoro e lo passa alla mia collega per il semplice fatto che per lui non sono capace. Io sto male, mi sento morire. Non provo nemmeno più dolore, solo una sensazione di affondare, di stordimento, di tanta stanchezza da voler mollare tutto.
Passano i giorni, sul mio viso appaiono bolle che non se ne vanno con niente, ho le occhiaie e il mio viso ha un colore verdastro. La gente mi guarda un po' incuriosita e mi dice che mi vede stanca e abbattuta. Io sorrido dicendo che va tutto bene e pensando che sono tutti molto impertinenti, anche solo nel domandarmelo.
Intanto prendo le pasticche per pulire l'utero. L'aborto "per fortuna" è avvenuto precocemente nelle prime settimane così almeno mi evito il raschiamento e una giornata in ospedale.
Passano i giorni e poso l'ascia di guerra. Non ribatto più in ufficio , e qualsiasi dispetto lo lascio stare perché non mi importa nulla. Niente mi importa realmente ora a parte Rob, mia sorella che è incinta del secondo e i miei genitori. E Chiara ovviamente, la mia amica che è lontana ma sempre in realtà vicina.

Passano i giorni così, un po stordita . A tutto si abitua quel vigliacco che è un uomo (Cit.) e così faccio anche io. Ho sempre amato questa frase , ora la metto in pratica, quasi imponendomelo.
Il mio dottore mi visita un ultima volta e mi chiede il referto citologico del primo raschiamento. Lo richiederò all'ospedale pochi giorni dopo. Attesa: 1 mese.
non male come tempo di attesa, ma mi va bene. Ho la nausea di tutto questo e voglio prendermi una pausa. Basta ginecologo, medicine, test di gravidanza. Basta con tutto.

Un giorno mi convoca il mio capo e una luce intravedo dal tunnel. Non mi aspettavo questa convocazione e non aveva idea di cosa mi volesse dire. Forse mi vuole licenziare, mi dico. Chissenefrega.
Invece mi propone un part-time dicendomi che ha ragionato sulle cose che lo ho detto a dicembre in merito alla mia gravidanza (e cioè che non avrei mai rinunciato ad un figlio) e che avevo tutto il diritto di farlo. Mi propone un part-time così risparmia qualche soldo e può prendere un'altra persona part-time in modo che se io abbia dei problemi e mi mettono a riposo dal primo mese lui almeno è coperto.
Ovviamente il mio capo non sa del secondo tentativo e io ovviamente taccio.
Per farla breve io accetto nell'immediato anche se il mio stipendio verrà ridotto di almeno 400 euro. Farò 5 ore al giorno e non 8 e alle 16 da giugno uscirò.
Sorrido, parliamo di altri scontri e cerchiamo di capirci e scusarci a vicenda. Sono felice, sembra che abbia capito. Non ne sono sicura. Chissenefrega di nuovo.

Le mie notti sono finalmente tranquille, dormo come un bambino e mi risveglio senza ansie.
In ufficio c'è un nuovo tipetto di 30 anni , gentile ma presuntuoso. Sembra che a volte mi voglia fare le scarpe. Non mi importa, ci penserà l'ufficio stesso a spezzargli la schiena e a rimetterlo al suo posto. Non è un ambiente semplice qui anche se siamo pochi. Io ci ho messo diversi anni per sentirmi parte di qualcosa, e la sua presunzione non lo aiuterà di certo. Cavoli suoi, io alle 16 esco e chissenefrega nuovamente!

Ancora non so cosa farò da giugno. non so come utilizzerò il mio tempo ma solo l'idea mi fa star bene. vuol dire libertà, fare la spesa, cucinare e mangiare ad un orario decente. Vuol dire avere del tempo per me e poter nuovamente pensare ad una famiglia.
Intanto ritiro il referto, che è negativo su tutto. Questo vuol dire che l'embrione era geneticamente sano e questa è un'ottima notizia. quella meno bella è che mi hanno certificato che era una bambina. Ora non è più solo un'idea vaga, ma un qualcosa di vero che ho perso, una bambina, una bambina, una bambina. Non riesco a non soffrire per questo.

La macchina comunque si è rimessa in moto. Sono tornata dal dottore per una visita di controllo. Dice che sto bene e che il mio utero è tornato alla normalità Lunedì inizio le analisi che il dottore mi ha prescritto e poi si vedrà.

Un barlume di luce ora c'è. Finalmente un po' di pace, una tregua con il mio destino. Una possibilità.
In un mondo privo di occasioni, qualcuno lassù me ne sta dando una nuova. L'ho presa e la tengo stretta.
Incrocio le dita e attendo fiduciosa.