venerdì 18 ottobre 2013

Il fantastico mondo di Serena

Ci sono tante storie quanti amici nella vita di una persona.
Nel senso che non si può fare di tutta l'erba un fascio, una persona ha un passato diverso, esperienze diverse punti di partenza differenti. chi parte svantaggiato, chi fortunato. Chi si perde per strada ci si rimbocca le maniche.
Ogni mio amico ha qualcosa da invidiare e da compatire. Chi ha un bel carattere ma un compagno/a idiota, chi un buon stipendio ma è single, chi ha già i figli ma disoccupato. Insomma, nelle tante sfumature della vita non ho mai " invidiato" (nel senso migliore del termine mai con cattiveria) completamente una persona e mai farei a cambio con la sua vita.
Ma, ma, ma.
Come qualsiasi teoria che si rispetti c'è l'eccezione. E questa eccezione si chiama Serena.

Serena è una mia cara amica dai tempi della danza.
Ci siamo conosciute negli ultimi anni di corso, io avevo 21 anni e lei 17.
Io avevo cambiato scuola e non conoscevo nessuna del corso. Non mi erano molto simpatiche le altre ragazze e soprattutto erano più piccole di me cosa che a quell'età conta parecchio.
Anche Serena era nuova del corso perché nonostante avesse studiato da piccola in quella scuola, aveva fatto gli ultimi anni al teatro dell'opera.
17 anni è un'età molto particolare e in quel momento la sua passione per la danza si era, diciamo così, annebbiata dai ragazzi, motorini e discoteche e la serietà della scuola dell'opera iniziava a starle stretta.
Fu amore a prima vista per entrambe.
Le uniche di Roma Nord in una scuola a Boccea, le uniche con un contesto di scuola e famiglia simile, le uniche, concedetemelo, carine e sveglie di quel corso.
Una sintonia incredibile da subito.
Da quell'anno ci siamo perse e riprese varie volte a causa di scelte diverse, io andai a vivere a firenze per ben 5 anni,  ma la nostra amicizia, forse mai andata nel profondo, è sempre rimasta la stessa e la sintonia è rimasta tale e quale.

Serena è una ragazza solare e allegra. Ha senso dell'umorismo e tanta voglia di divertirsi.
E' una bella ragazza alta, magra con dei lunghi capelli sia biondi che neri (cambia spesso colore!)
Serena è una ragazza con un' incredibile fantasia e creatività. Ha buon gusto e senso estetico.
Serena odia cucinare e fare le faccende domestiche. dice che è allergica ai detersivi...ed io le credo!
Serena ama come me le schifezze da mangiare sul divano, il mc donald's, il gelato .
Ama i talent show come Amici e Xfactor
Serena ama la danza, proprio come me.

Oggi Serena è una donna di 31 anni, è sposata con un uomo che stimo molto e ha due bellissime bambine. Olivia e Matilde.
Serena ha una scuola di danza dove insegna, una bellissima casa grande e accogliente e un cane.
Serena sta molto bene economicamente sia di famiglia sia grazie al marito.
Serena non ha problemi. Credetemi.

E non lo dico con cattiveria e mera invidia. Lo dico osservando la realtà.
Serena vive in un mondo fatato e nessuno può guastarlo, perché il suo mondo non è solo fatto di agi e beni materiali ma anche  di amore, allegria e fantasia.

E' lei l'unica eccezione nella mia vita. Tutte le persone che conosco nella vita si arrangiano, compresa me. Mancano i soldi, una casa, a volte un lavoro o peggio ancora un uomo. Tradimenti, incomprensioni, desideri svaniti e sogni in cassetti dimenticati. La vita è questa lo so bene perché appartiene anche a me. Appartiene a tutti tranne a lei, la mia amica Serena.

Sicuramente se andassi a scavare nel profondo anche la mia amica Serena avrà i suoi guai da risolvere ma non ho voglia di conoscerli.
Mi piace pensarla così, nel suo fantastico mondo perché mi piace pensare che la vita può essere anche e solo bella. Mi piace pensare a quella serenità come il mio obbiettivo nella vita e che non sto rincorrendo un qualcosa che non esiste.
Voglio pensare positivo e che la felicità non è fatta solo di istanti, ma è qualcosa che si può toccare con mani e preservare nel tempo. Concedetemelo.

Io Serena ci siamo perse per quasi dieci anni. Io in quegli anni ho avuto l'università, il mio primo lavoro, una storia finita male. Lei un matrimonio, una bambina e vari lavoretti.
Ci siamo cercate e trovate su Facebook.
Sono andata da lei, nella sua scuola di danza che aveva appena aperto. Ero emozionata.
Mi chiedevo se mi avrebbe riconosciuto e cosa le averi potuto dire per togliere l'imbarazzo iniziale.
Sono entrata nella scuola e avvicinata alla sala con la porta chiusa. La musica classica proveniva da li e per istinto ho aperto la porta.
L'ho cercata in mezzo a tutte quelle bambine tra body neri e calze rosa.
Presa a stendere i piedini di una bambina a terra si alza.
Ci siamo guardate. Abbiamo sorriso e da quel giorno  non ci siamo più perse. Un taglio diverso di capelli per entrambe e forse qualche ruga in più ma non era cambiato niente, eravamo rimaste sempre le stesse.




mercoledì 16 ottobre 2013

Difese

Ieri sono ritornata al cinema.
E' stato un caso andarci due volte in una sola settimana anche se l'ho fatto volentieri.
Mi capita spesso di perdere un'abitudine nel tempo senza accorgermene e quando mi si ripresenta l'occasione la rifaccio volentieri chiedendomi per quale motivo me l'ero scordata.
Comunque sia ieri sera dopo il lavoro ho raggiunto Rob e due sue colleghe al bar del Fico. Abbiamo fatto un aperitivo e poi siamo andati insieme al cinema.
Ero curiosa di conoscere queste due ragazze. Solitamente a pranzo esco con altri colleghi di Rob, le ragazze restano dentro durante la pausa.
Purtroppo io non ho colleghi con cui uscire a pranzo perché semplicemente non ne ho. L'unica che è una buona amica fa il part time e alle 14 di ogni giorno della settimana , beata lei, se ne va.

Arrivo, mi presento mi siedo.
Davanti a me due donne completamente diverse. Due personalità da studiare, due esistenze da scoprire. Bene bene mi dico ed è come se mi strofinassi le mani in quel momento. Adoro queste situazioni, c'era trippa per gatti e lo sapevo.
Difficile poterle scoprire una alla volta, sarei risultata maleducata, bisognava andare per gradi.
Daniela la più grande ha 37 anni. E' sposata da poco. accento del nord, aria pacata. Sembra molto tranquilla ed equilibrata. E' l'assistente stretta del capo di Rob, una specie di tutto fare. Bruttina esteticamente ma molto garbata nel complesso. Abbigliamento decisamente arrangiato, stile: zero spaccato.
L'altra si Chiama Silvia ha 35 anni come me e decisamente molta più carne al fuoco!
Carina , mora con gli occhi azzurri; capelli sopra le spalle lisci, un po' grassottella ma ben camuffata sotto una maglia larga nera. accessori: una collana sfere rosa (di plastica): la ragazza si applica ma con poco gusto.
Single da un po' di anni si occupa dei fornitori e amministrazione.
Mi basta posto per inquadrarla velocemente e capire che si è costruita una impalcatura anche non troppo stabile che difende con i denti. I suoi occhi azzurri la fanno sembrare più forte e glaciale di quello che effettivamente è. Mi fa molta tenerezza e mi ricorda me stessa qualche anno fa forse meno incattivita di lei , sicuramente sola quanto lei.
Mi accenna che vive sola e fuori roma. Dopo una convivenza finita male è rimasta nella stessa zona e , parole sue, la sera non cucina mai; impensabile ora dover affrontare ogni giorno il problema dei pasti; un uomo faticherebbe ad averlo. Uguale: sono sola e questa vita me la devo far piacere per forza.

Non avevo la confidenza adatta per proseguire questo argomento anche se lei ingenuamente e istintivamente mi ci portava in ogni occasione ma avrei volentieri ascoltato la sua storia per intero.
Improvvisamente un infinità di ricordi mi sono tornati nella mente. Essere single può essere bello ma in ogni caso difficile. Per prima cosa non si impara dal giorno alla notte a stare soli dopo la fine di una storia, anche se il contrario è più naturalmente facile. Bisogna sapersi divertire nella solitudine e non è così semplice. Ricordo il panico e il disagio nel trovare la casa spenta. Una luce di casa accesa che si vede dal portone è una sensazione calda e confortante, un corridoio buio nell'aprire la porta, no.
Cucinare per due è gratificante, per se stessi poco.
Un bacio prima di andare a dormire o semplicemente una telefonata o un messaggio di buonanotte possono scaldare il cuore; un libro pure ma bisogna fortemente volerlo altrimenti è la prima cosa che si lancia nei momenti di sconforto.

Questa ragazza che si atteggiava a donna forte ed emancipata mi faceva una gran tenerezza. Tutte le sue sicurezze potevano essere smontate  in pochi istanti. Come era evidente la sua fragilità.

Poi me la sono immaginata in un primo appuntamento con un uomo. Ho capito per la prima volta cosa volesse dire la frase "quello è scappato con una così".
Ho sempre avuto il timore e il sospetto  che succedesse anche a me ma non riuscivo a rendermi conto cos'era che davvero spaventava. Ora la mia rigidità che ho perso per strada l'ho ritrovata in lei e ho capito cosa può provocare. Non era la sua finta sicurezza ad allontanare e poco incuriosire, era la sua  fragilità ad intimorire. Impegnativo penetrare e troppo faticoso per un primo appuntamento. Come dargli torto.
Ora immagino me quando esco e interagisco  con gli altri. Sono una persona serena e si vede. Sorrido e parlo senza eccessi di nessun tipo. Sono banale allora? No, direi stabile e questo piace a tutti. Piace anche a me.

Tornata a casa mi sono infilata felice sotto il piumino con Rob. Abbracciati abbiamo spento la luce.
Ho ripensato a questa ragazza e immaginato la sua stanza da letto. Ho ripensato alla sua fragilità e a quegli occhi chiari.
Difficile la vita, incomprensibili certi giochi del destino. Non bisogna mai sentirsi arrivati e ricordarsi di  tenere sempre i piedi ben saldi a terra.
Voglio munirmi di uno specchio e guardare sempre con 2 occhi: lealtà e indulgenza nei miei  (nostri) confronti.


martedì 15 ottobre 2013

35 anni

Quante cose da raccontare in questa pagina, scegliere un titolo diventa difficile.
Potrei cominciare dal mio compleanno che è stato giovedì scorso, dal saldo del mio conto in banca che è preceduto da un simpatico meno e siamo solo al 15 del mese, dalla mia prima besciamella o dal quello stronzo del mio capo che pur sapendo perfettamente che facevo gli anni non mi ha fatto nemmeno gli auguri.
Difficile scegliere, magari provo a mettere di tutto un po' perché fondamentalmente sono queste le mie giornate.

Posso iniziare dicendo che va un po' meglio. Come diceva la mia prima capa, mai accettare regali o gentilezze dal proprio datore di lavoro perché sarà sempre e solo a suo vantaggio .
Sono 8 anni che lavoro in questo posto e prima che divenisse un mostro è stata anche una persona gentile. Mi ha sempre sottopagato ma almeno prima aveva delle gentilezze nei miei confronti. Non mancava mai di farmi un regalo per il compleanno e per Natale. Perfino quando viaggiava, che fosse per lavoro o non, tornava sempre con qualcosa per me. Poteva essere una borsetta , una sciarpa o un sapone, tutte cose belle e sofisticate. A dirla tutta ci sono andata avanti un bel po' con i suoi regali , oggetti di ottima fattura, e di ottimo gusto (che di certo non gli manca) , qualità che in questo periodo di crisi difficilmente mi posso permettere.
Ma oggi è sparito tutto perché i regali non si vedono più. E' cambiato lui, non io  e non credo si tornerà più indietro. Non importa anzi. I suoi regali non mi mancano affatto perché mi costerebbe molto oggi dirgli grazie e mi imbarazzerebbe far valere i miei diritti. Meglio così , nessun pelo sulla lingua.
Comunque va meglio. sto imparando a non perdere il sorriso durante le 8 ore in ufficio. Qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa senta. Alle sette esco di qui e fanculo tutto.
Non mi hai fatto gli auguri? ah, non me ne ero nemmeno accorta. Sei maleducato e insopportabile? Peggio per te,io stasera ho qualcuno che mi aspetta. Il mio stipendio è una merda sottopagato? Pazienza c'è chi lavora in nero, almeno avrò una pensione (forse...)
Sembrano piccole cose ma c'è voluto uno sforzo enorme per capirle e metterle in pratica,  funzionano però e mi fanno tornare a casa con il sorriso.

Il mio compleanno è stato splendido. dopo aver lavorato mezza giornata fino alle 14 sono corsa a casa dei miei che mi aspettavano per il pranzo. Erano tutti lì, mia madre e mio padre, mia sorella e il compagno, la mia nipotina Elena, che mi ha sorriso e riempito di baci. Mi ha detto perfino auguri e spento la candelina con me.

Il pranzo tra torta, sorrisi e fiori è durato fino alle 17 quando Rob mi è passato prendere.

Mi trucco, infilo la giacca, saluto tutti e via verso la seconda parte del programma.
Già è una festa uscire con la luce e avere davanti un intero pomeriggio da passare con Rob, poi se  lui vuole anche regalarmi le scarpe che tanto desidero allora la gioia è davvero completa.
Gli è andata bene però, è bastato il pensiero, 200 euro di Ugg ora con quasi 600 euro di condominio da pagare mi sono sembrate veramente uno spreco così senza pesarmi nulla ho preferito rimandare gli stivali a tempi migliori e accontentarmi del gesto che mi ha sorpreso e reso comunque felice.
Ho preferito un buon aperitivo e un cinema cosa che non faccio mai.
L'ultimo film che ho visto al cinema credo sia stato Avatar con mia sorella. Eravamo ancora single all'epoca.
Un tempo dicevo che le coppie che vanno al cinema erano persone che non avevano più nulla da dirsi...mi sembra una tale sciocchezza ora, strana sensazione...
La serata è stata davvero piacevole anche se il film, Santo GRA, non mi ha soddisfatto molto. Alle 23.00 ero già sotto il piumino con Rob ed ero felice davvero, appagata totalmente, innamorata più che mai.

Il resto dei giorni sono volati tra lavoro, fornelli spesa e lavatrici.
Difficile trovare tempo per scrivere e seguire i miei blogs preferiti, difficile trovare i soldi per concedermi una maglietta o il parrucchiere. impossibile dormire di pomeriggio o guardare un film con un te caldo. Utopia lavorare con serenità.
Tutto il resto però c'è, esiste me ne rendo conto ogni giorno di più.
C'è un uomo che mi ama, un progetto "in cantiere", una famiglia affettuosa e amici presenti.  C'è una casa, uno stipendio, la mia indipendenza.
Mi sento grande e bene. 35 anni e mai sentiti più belli e leggeri. Mi piacciono da morire.
Ho lo sguardo e la consapevolezza di una donna finalmente, mi sento bella come non mai.

Chiudo gli occhi e ripenso alla sera del mio compleanno.
E come in un film di Woody Allen  siamo usciti dal cinema commentando il film.
abbiamo passeggiato tra le vie del centro guardando le vetrine illuminate dei negozi chiusi senza nessuno che ci disturbasse. E' autunno ci sono le foglie per terra ma la temperatura è ancora tiepida, è stato davvero gradevole passeggiare sotto braccio con Rob.
Gli chiedo i miei difetti e i miei pregi.
Sei paziente ma pigra amore, dolce ma ingenua, affettuosa ma maldestra, mi dice.
Allora penso che ho puntato bene.
E Sto.






lunedì 7 ottobre 2013

Non è ancora finita

Non passo ormai molto tempo tra i miei blog preferiti, non trovo il tempo per raccontare delle mie giornate. Ma ci sono. Eccome se ci sono. E sono in guerra. Senza trucchi e giochetti ogni giorno è una battaglia e anche se spesso le perdo la guerra non è ancora finita.
Cosa combatto devo ancora capirlo.
In ufficio sicuramente, ma la mia guerra è contro forze ben più grandi di quel testa di cazzo con cui ho firmato un contratto.
Combatto contro me stessa in realtà , contro i miei limiti ,contro il "giusto" e "sbagliato" che ogni giorno vogliono illudermi che esistano.

Ogni mattina esco di casa piena di buoni propositi e munita di corazza affronto il mio mondo.
La sera torno a casa distrutta, poco soddisfatta e talvolta in lacrime, quando evidentemente la corazza me la perdo per strada.

Ci ho messo esattamente tre anni per capire che non esiste una strada giusta e una sbagliata.
Ci sono voluti mesi di terapia per arrivare al concetto liberatorio che nella vita non esiste una strada, una soluzione ma , grazie a Dio, ce ne sono milioni. Per molti può essere un concetto elementare e scontato ma non per me che ho passato l'esistenza a seguire un modello piuttosto che un altro come unica soluzione giusta e possibile. Provate voi a vivere senza alternative e improvvisamente capirete quanto può essere  leggero questo nuovo modo di vedere la vita.
Ma nessuno può dirvi meglio di me quanto sia difficile dopo aver assimilato un concetto, metterlo in pratica.
Succede in ufficio, nel lavoro,in macchina; succede con gli amici , quando bisogna ricordarsi che il proprio stato d'animo è più sincero  di qualsiasi consiglio del più fidato degli amici e non perché il collega o l'amico che sia non si meritano la mia stima o fiducia ma perché solo io posso sapere cosa è meglio per me in quel momento.
Combatto quindi contro una depressione latente che mi segue come un'ombra; combatto contro il senso di inferiorità e insicurezza che entra nella mia testa camuffandosi in comportamenti sbagliati .
Combatto contro il mio stomaco, lo educo a non assimilare la merda intorno  ma a rigettarla con la giusta indifferenza. Addestro le mie spalle a sollevarsi e riabbassarsi velocemente davanti a stupidi dispetti e prepotenze.

La sera torno a casa stanca e sconfortata e mentre apro la porta trovo il sorriso di Rob.
Un magone sale fino in gola e a volte mi si bagnano gli occhi  dallo sconforto.
Tolgo le scarpe e quel che resta della mia corazza  mentre Rob mi bacia. Non mi chiede nulla, lo legge sul mio viso, e mentre chiude la porta di casa mi rendo conto di essere finalmente al sicuro.

Torno presto