martedì 27 novembre 2012

un clic per scegliere

Questo week end ho dormito a casa dei miei.
Roberto è fuori per l'ennesima trasferta così ho deciso di occupare come ai vecchi tempi la mia stanza anche se li dei vecchi tempi è rimasto molto poco.
Tra i giochi di Bubi e i cappotti di mia madre, qualcosa di me li dentro a malapena si intuisce. Ma ho sempre piacere a tornare in quella casa soprattutto perché questo rende felici i miei genitori che per quanto discreti ed orgogliosi delle mie scelte sentono un pochino la solitudine e il peso della vecchiaia.
Così appena posso mi trasferisco a casa dei miei coccolata da loro e dai gatti.

Domenica è stata proprio una bella giornata.
La mattina mi sono alzata presto per andare a votare con mio padre.
E' una cosa che amo fare da sempre con lui, da quando ho l'età per farlo. Sarà perché è domenica, sarà perché siamo in fila con gente che la pensa come noi sarà perché " non pratico altre liturgie", per me il voto ha qualcosa di sacro (cit.) .
Ci mettiamo in fila dopo una ventina di minuti avevamo fatto il nostro dovere.

Dopo  altre commissioni utili per me e per papà, passiamo un minuto da mia sorella per salutare Bubi e poi torniamo a casa da mamma.
Dopo un ottimo pranzetto,  mi stendo come sempre sul divano  e mentre papà si guarda la Roma, io schiaccio il mio tanto adorato pisolino pomeridiano della domenica.
Verso le 5 del pomeriggio ci prepariamo un te e mettiamo le castagne nel forno.
Fondamentalmente ciondolo tutto il pomeriggio e la sera, tra la tv, il computer e il libro. Sempre sul divano, sempre con i miei gatti vicino

Le domeniche in casa con i miei solitamente sono queste, può cambiare la merenda, il film, la coperta che accoglie i miei gatti ma quello che faccio è questo.  Se devo uscire, cerco di organizzarmi per la mattina o al massimo per pranzo ma il relax del pomeriggio lo passo sempre volentieri sul mio amato divano.
Roberto mi critica dicendomi che sono pigra, può essere, ma per me dietro a quello stare sul divano con i gatti e con i miei c'è molto di più. Ma non devo farlo capire a lui, devo esserne consapevole io e gustarmelo ogni volta mi è possibile
Un giorno non avrò più tutto questo, è natura , è certezza ma non avrò nemmeno rimpianti perché l'ho assaporato intensamente.

Dopo la partita ho acceso il computer e sono andata su Rai.tv per scegliere tra i miei programmi preferiti.
Ora devo fare una piccola premessa per non essere giudicata come una morbosa curiosa e impicciona delle tragedie. Non sono il tipo che appena compra il giornale salta a piè pari le prime 20 pagine per arrivare subito alla cronaca nera. Non sono né una impicciona né una guardona. Semplicemente amo la realtà delle cose senza fronzoli, lieti fine e morali educative. Amo tutto ciò che è vero, che esiste e che spesso ignoro perché lontano dal mio mondo.
Ecco perché seguo con interesse il programma "Un giorno in pretura"  il sabato sera verso le 23.45, "Amore criminale" attualmente il venerdì sera alle 21.00 e "Storie maledette" attualmente non in programmazione.
Il primo racconta dettagliatamente le varie fasi di un processo fino alla sentenza, facendoti vedere uno spaccato di vita che  (e per fortuna nella maggior parte dei casi) ignori . Il secondo programma, quello che preferisco meno tra i tre, racconta storie vere di donne uccise dai loro compagni o mariti per gelosia, amore o rabbia. Tutto è testimoniato con le varie fasi del processo e con i parenti  e amici della vittima e dell'assassino. Il terzo è un'intervista ad un assassino ormai condannato in Cassazione che sta scontando la pena in carcere. La giornalista Franca Leosini (bravissima) riesce dopo un attento studio di tutti e tre i processi (1°,2° grado e Cassazione) a farsi raccontare dall'assassino la sua versione tenendo presente le testimonianze che hanno influenzato  l'esito del processo.

Adoro questi tre programmi che ogni volta insegnano e lasciano riflettere.
Tanti telefilm  o film se ci si pensa nascono da queste stesse storie, ma sono romanzati e spesso diventano banali. La realtà invece insegna e fa capire quanto nella vita il caso , la famiglia, il quartiere, la scuola possono influenzare e cambiare sfortunatamente il destino di ogni individuo.

Come sempre i programmi che valgono li trasmetto  in seconda o terza serata. In modo da offrire alle 21.00 solo trasmissioni mediocri; ma adesso c'è internet e quindi si può scegliere e puntare sulla qualità.
Se qualcuno che legge volesse provare a guardare uno di questi tre programmi, consiglio vivamente per "Storie maledette" l'intervista a Mary Patrizio, la donna che ha ucciso in un momento di acuta depressione, il suo bambino di 5 mesi. E' una storia toccante e commovente e che fa intuire quanto pericolosa, brutta e incompresa sia questa malattia. Per il resto sta nella sensibilità di ogni individuo non giudicare ma comprendere.

E' bello poter scegliere, qualunque siano i nostri interessi. Internet è finalmente  lo strumento giusto per non accettare  la mediocrità e premiare chi merita.  Buona navigazione.






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