mercoledì 14 novembre 2012

Casa mia casa mia, per piccina che tu sia...

Ed eccola qui la prima litigata.
Antipatica  come me l'aspettavo.
Il motivo è stato tanto sciocco quanto banale : un comportamento che non ho gradito e una giustificazione ridicola e irritante.
Ma tutto si carica in 70 mq perché ci si incontra e scontra in continuazione.
Non posso chiudermi in una stanza sarebbe infantile, non posso spegnere il telefono  e non posso nemmeno tenere il muso. Non posso gridare che sembro un'isterica e nemmeno uscire perché vivo in periferia e a mezzanotte non c'è decisamente nulla da fare se non incontrare qualche spacciatore o un anziano con il cane.

La verità è che ci si dovrebbe calmare da soli,  scaricando poco a poco  la tensione magari nelle faccende domestiche , con un libro o solo riflettendo sulla reale gravità dei fatti (che in effetti questa non lo è!) ma diventa difficile quando ci si incontra dappertutto. Se poi lui per sdrammatizzare come tanti uomini ridacchia o prende in giro, il tutto è davvero insopportabile!

Il momento poi di andare a dormire è  imbarazzante. Se da una parte un fastidioso cerchio alla testa ti ricorda  l'arrabbiatura, un'altra parte sta sbollendo e freme per  fare pace.
La sensazione è un imbarazzo che ti spinge velocemente sotto il piumino e ti fa spegnere la luce.

Finalmente è mattina, ma il cerchio alla testa è diventato un vero e proprio mal di testa.
Lui è li che dorme beato e sicuramente stanotte non si è svegliato  una marea di volte per la tensione.
Gli uomini in questo sono fantastici, riescono a rispettare i bisogni primari in qualsiasi circostanza o imprevisto.
Ci alziamo e lui va a fare ovviamente colazione indisturbato come se nulla fosse mentre io vado in bagno a prepararmi. Fa anche il sostenuto ?!?!
La colazione è un momento troppo bello e intimo per rovinarlo con le discussioni; preferisco saltarla, la farò al bar.
Cosi quando esco ci discuto un po, gli faccio capire che non mi è passata da sola (illuso) e poi ognuno se ne va in ufficio per conto suo. Ah libera che bellezza, mi rilasso, mi calmo, rifletto mentre cammino verso la fermata dell'autobus, mi sento meglio, mi manca già.

Mi arriva da lui qualche messaggio e gliene mando anche io; siamo entrambi dispiaciuti di aver dormito spalla spalla senza nemmeno darci la buonanotte. Sono istanti veloci ma forse quelli che più racchiudono il senso della convivenza. Mai abbiamo dormito distanti nello stesso letto, ognuno cerca sempre l'altro, è il momento che più ci piace e che ci fa sentire bene prima di abbandonarci al sonno.
Ci si addormenta con il sorriso per poi ritrovarlo il mattino dopo , questa è la vera sorpresa della convivenza e non come oggi che la prima cosa che ho pensato è stata dove avevo messo il Moment!

In realtà non ha fatto nulla di così grave ma ho imparato dalle mie esperienze passate che  le abitudini che si formano all'inizio di una relazione sono difficilissime poi da cambiare negli anni. Io non ci sono riuscita con le vecchie storie e non voglio cadere nello stesso errore. Poche cose mi danno davvero fastidio e in quelle non devo passarci sopra, altrimenti diventerà presto un' abitudine. Non posso nemmeno però protestare per qualsiasi cosa ovviamente, bisogna fare una selezione ed essere disponibili e comprensive per tutto il resto.


In una convivenza dopo il litigio o si fa pace o si trasloca.
In questo caso si farà sicuramente pace, è troppo presto per gettare la spugna .
Stasera quando lo rivedrò non credo che riuscirò ad essere seria per molto, trattenere il sorriso sarà impossibile.
Passano le ore e inizio a dimenticare pure il motivo della discussione ma non sono pentita delle cose che gli ho detto; prima di tutto perché per un po' si ricorderà della mia sfuriata e poi perché in tutte le convivenze che si rispettino dopo un litigio ci si chiede scusa e noi , spegnendo la luce troveremo il modo più dolce per farlo.








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