lunedì 19 novembre 2012

Mia piccola Linolì

Sono cresciuta amando i gatti, apprezzandoli per la loro bellezza e dignità.
Sono cresciuta con loro in casa con un padre che mi ha insegnato a rispettarli e a volergli bene.
Il primo si chiamava Attila ma non ricordo nulla perché avevo appena un anno.
Poi c'è stato Fuffi, Miciarosa e Skippy, oggi c'è Prouch e Linolì.
Tutte femmine, tutti soriani europei tigrati grigi , tutti dolci e affettuosi ma con un carattere ben distinto e differente tra loro.
Questi gatti mi hanno accompagnato nella crescita; a volte li ho un po' maltrattati quando per esempio volevo vestirli con gli abiti delle bambole ma mai con la volontà di fargli del male. Loro capivano e sopportavano infastiditi ma con pazienza i miei stupidi giochi fino a quando trovavano il modo di scappare e nascondersi sotto il letto o sotto il divano. Loro mi hanno sempre dimostrato il loro affetto sincero e smisurato al punto di venirmi a consolare e a leccare il viso quando piangevo.

Oggi ho saputo che Linolì, dovrà essere soppresso.
E' da anni che soffre di una bruttissima malattia incurabile, la stomatite, e sapevamo che prima o poi sarebbe arrivato questo terribile momento.
La stomatite è una  malattia che colpisce credo solo i gatti e non si ha ancora una cura certa che garantisca la completa guarigione. Alcuni gatti ci convivono tutta la vita senza troppi disturbi altri, come il mio piccolo Linolì ci combattono da anni riuscendo a stento a mangiare. E' una malattia autoimmune che colpisce la bocca e tutta la cavità orale: gengive, palato, denti e lingua. Si formano una specie di afte o comunque infezioni che impediscono al gatto di masticare. Tutta la bocca si infiamma , è evidente l'infezione e  anche il dolore.
Noi le abbiamo provate tutte: gli abbiamo tolto due dentini all'inizio sperando che così l'infezione diminuisse, poi abbiamo provato con varie cure alternative ma sembra che l'unica sostanza che da davvero sollievo al gatto sia il cortisone che però non guarisce affatto ma è solo lenitivo.
Inoltre il cortisone diminuisce le difese immunitarie oltre a recare tanti altri danni nel corpo dell'animale, così vedi il tuo piccolo gatto star meglio e mangiare e giocare nel periodo di cortisone ma tu sai che è solo momentaneo e peggio ancora che gli stai facendo del male in altre parti del corpo pur di non vederlo soffrire.
Non lo stai ingannando perché non c'è alternativa ma tu sai tutto e ti si spezza il cuore.

Linolì ha dieci anni ed è forse il gatto più affettuoso che abbia avuto . Per scherzare con mio padre lo chiamiamo il gattocane perché a volte sembra più un cane che un gatto: viene quando lo chiami, ti segue in tutte le stanze che vai e qualsiasi cosa stai facendo: vedere la tv, leggere il giornale o pulire la casa. E' un gatto molto simpatico con uno sguardo curioso che per scherzare diciamo che è tra l'allucinato e lo stupito!
Impossibile far del male ad una bestiolina del genere. Lo abbiamo trovato abbandonato nel giardino della nostra casa al mare; qualcuno lo aveva strappato troppo presto dalle mammelle della mamma e sapendo che amavamo i gatti ce lo ha buttato sul nostro prato. Inutile raccontare la nostra reazione il giorno dopo quando siamo usciti di casa; e da quel giorno nonostante avessimo già 2 gatti quel batuffolino peloso è diventato ufficialmente parte della nostra famiglia.

E ora questa brutta notizia.
Io so che sopprimerlo è un gesto di grande amore e rispetto nei suoi confronti perché soffre e non c'è soluzione al suo male ma dentro di me, mi sento davvero morire .
Oggi il vetrinario gli ha fatto l'ennesima mezza fiala di Medrol che lo aiuterà per un mese se siamo fortunati ma credo a questo punto sia l'ultima. Al più presto parlerò con il veterinario ma so già le sue risposte.
Ho 30 giorni di tempo per salutare Linolì, ho uno stupidissimo mese a disposizione per dimostrargli il mio enorme affetto e gratitudine per tutto l'amore che mi ha sempre dato, ho 4 settimane per stringerlo forte a me e sentire il suo corpicino morbido e peloso.
Sei stata un compagna meravigliosa, mi hai confortata con le tue fusa nei momenti di solitudine e mi hai divertito con i tuoi ingenui agguati alle mosche, alle ombre o ai nastri dei regali.

Ora ho gli occhi pieni di lacrime e mi sento persa ma troverò il coraggio di aiutarti a non soffrire più, te lo prometto.

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