giovedì 22 novembre 2012

Colloquio con me stessa

Oggi mi hanno telefonato per un posto di lavoro.
E' tanto che non affronto un colloquio, un po' per la scarsa offerta di posti  un po' perché ho smesso di cercare e inviare il curriculum. Lo so che è sbagliato non cercare nuove opportunità ma è tutto così faticoso e con scarsi risultati che passa ogni entusiasmo e motivazione. Anche se il lavoro che ho non è perfetto, tutto sommato mi gratifica e mi garantisce un'entrata mensile. E' un discorso orribile ora che lo scrivo, sa di rassegnazione e adattamento; un po' è vero un po' è consapevolezza che non ci sono alternative in questo periodo di crisi.

Comunque ho fissato l'incontro per domani alle 16.30
Già mi hanno anticipato che insieme al colloquio ci sarà una verifica delle mie conoscenze informatiche e della lingua inglese.
Odio l'inglese, lo detesto perché so di saperlo ma sono completamente bloccata.
In ufficio lo parlo poco e peggio ancora mi vergogno ad usarlo. E' da stupidi lo so ma è tutto irrazionale.
So di saperlo nella media, non sono certo un fenomeno ma dopo tanti anni riesco a cavarmela quando però non sono sotto stress. Per domani sono già nel panico, è davvero il mio tallone di Achille perché per il resto mi sento pronta e preparata.

La mia tensione è ancora più ingiustificata perché in realtà non ho nulla da perdere, visto che un lavoro a tempo indeterminato già ce l'ho e forse anche se mi prendessero resterei dove sono, visto che ormai mi trovo bene; è l'idea di dover vendere la mia professionalità in così breve tempo che mi terrorizza.
Discorso banale, perché sarà per tutti così ma per me in più c'è un altro fattore che determina il mio terrore: Il Cambiamento.
Se da una parte mi alletta mettermi alla prova ed avere nuovi stimoli, dall'altra mi terrorizza. E' come se una voce dentro di me dicesse di lasciar stare, di non rischiare che tutto sommato una tranquillità già ce l'hai.
Detesto questa voce, parla in continuazione ad ogni bivio della mia vita. Sto imparando ad essere più forte di lei e ad ignorarla ma credetemi è davvero difficile.

Domani ci vado sì a quel colloquio, e a maggior ragione che ho già un posto di lavoro, devo essere sicura di me e serena.
Ora mi leggo un po' di questa azienda, mi preparo un discorso in inglese decente , mi infilo un bel tailleur nero con gonna e stivali e alle 16.30 di domani pomeriggio e con le mani sudate ben nascoste cercherò di mostrare il meglio di me.

Perché ho 34 anni e sono troppo vecchia per sognare ma troppo giovane per arrendermi.

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