mercoledì 13 febbraio 2013

Sanremo, prime considerazioni

Io non ho mai amato Sanremo.
Fin da piccola il festival non è stato mai seguito in casa, abbiamo sempre preferito guardare altro.
Non amo la canzone "popolare" non amo presentatori e ospiti "popolari" della tv e non amo lo spirito e i buoni principi "popolari" della nostra società.
Forse, se un giorno il presentatore fosse un Daniele Luttazzi e a partecipare fossero artisti emergenti di diversi stili musicali  allora forse si, lo seguirei volentieri.

Negli ultimi anni però ho sentito una vera esigenza di seguire questo stupido festival solo perché in quella settimana non si parla altro. Mi piace leggere un articolo capendo di cosa stiamo parlando. hi bisogno di avere una mia opinione personale prima di leggere critiche e commenti di altri. E siccome tutti ne parlano, voglio non sentirmi un alineo.

Ieri sera sono tornata a casa e ho guardato il festival per tutta la sera: mentre cucinavo, sul divano e poi al letto.
Ho pensato che le prime parole di Fazio mi hanno incuriosito, che la dedica a Giuseppe Verdi mi ha commosso e toccato, che Luciana Littizzetto per quanto  brava e simpatica a volte è troppo volgare,  e che la Rai è una vera schifezza e me ne vergogno.
Credo che la prima puntata sia stata troppo faziosa, pur essendo da sempre una persona di sinistra, e che se uno spettacolo è detto popolare deve accontentare tutti e quindi deve essere noioso e non istruttivo. Certi argomenti, come l'omosessualità pur condividendo, li ho trovati fuori luogo perché la maggioranza degli italiani non è pronta a questi messaggi e non è certo compito del festival di Sanremo educare il popolo.
Non ho creduto neanche per un minuto che i fischi a Crozza fossero veri e inaspettati. Tutto era pilotato e deciso da tempo, anche perché una persona del "popolo" non siede in platea al teatro Ariston alla prima puntata del Festival e se vincesse il biglietto alla lotteria, non troverebbe mai il coraggio di fare un gesto del genere.

Ma l'ho guardato il festival e con attenzione. Ho ammirato le luci, l'orchestra e tutti gli abiti degli ospiti che sono scesi dalla scalinata; perché alle 10 del giorno dopo mi aspetta Michela, la mia unica collega, per spettegolare e commentare tutto lo spettacolo.Ci facciamo un sacco di risate aprendo i siti di Repubblica, corriere, D-Donna, Gossip news e tanti altri: ce ne abbiamo per tutte e per tutto!

Mancano 10 minuti alle 19, il che vuol dire che posso andar via dall'ufficio. Corro a comprare la carne per stasera e poi torno a casa. E state certe che accenderò subito la tv su Rai uno, sotto gli occhi perplessi di Rob e seguirò con attenzione anche la seconda serata, Michela domani mi aspetta e non posso certo farmi trovare impreparata.

E' questo credo il segreto nella vita, qualsiasi cosa, sotto il tuo sguardo, può diventare un'opportunità.


"L'importanza sia nel tuo sguardo, non nella cosa guardata." (A. Gide)


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