martedì 19 marzo 2013

The End

E alla fine è andata proprio così.
Sabato mattina è stato il  mio ultimo appuntamento di analisi.
Una terapia che è durata quasi tre anni e che ha cambiato profondamente me e il mio modo di vedere il mondo.

La cosa sorprendente è stata la tempestività di entrambe, me e la mia analista.
Una volta mia sorella mi disse che gli inconsci comunicano, credo che sia vero.

Arrivo alle 9 come ogni sabato da tre anni a questa parte, mi siedo sulla seggiola in corridoio in attesa che lei mi apra la porta.
Entro, ci diamo la mano e mi chiede come sto. Bene grazie, rispondo io e lei? Tutto bene, grazie.
Questa è la frase di apertura di ogni nostra seduta, un sorriso , ci sediamo e iniziamo a parlare della settimana appena passata.
Ma questa volta non mi invita ad accomodarmi sulla sedia di fronte a lei e alla sua scrivania, mi dice di accomodarmi di qua, sulle poltroncine con un piccolo tavolino da tè nel mezzo.
In un attimo capisco tutto e rimango senza parole. Possibile che abbiamo deciso di salutarci lo stesso giorno? Poteva deciderlo la seduta precedente o quella successiva , invece no, oggi proprio quando ero pronta a farlo anche io. Incredibile, resto senza parole e glielo dico.

Mi siedo su quella poltrona curiosa di assistere alla fine di una terapia.
Più volte mi sono chiesta in questi anni quando e come sarebbe stato questo momento, quali conclusioni si possono tirare e quali giudizi (se) si possono dare.
Il tempo per parlare è davvero volato e in un attimo si sono fatte le 10, il  momento di andare via da sola, salutarla.
Le ho dato soltanto la mano , un sorriso e sono andata subito via.
Non volevo salutarla così, quella freddezza ha stupito anche me. Avrei osato un abbraccio e un grazie ma il mio carattere mi ha impedito di lasciarmi andare del tutto, troppo presa a gestire l'agitazione interna di quel momento. Sarebbe bastato un minimo contatto a commuovermi e in quel momento non mi andava di piangere.

Esco.
Di colpo sul portone inizio a piangere forte e ininterrottamente.
Un pianto violento, una sensazione indescrivibile , un miscuglio di tristezza e soddisfazione, felicità e malinconia, paura per il futuro e nostalgia del passato. Di colpo mi passano davanti agli occhi questi ultimi 3 anni, quando ogni mattina mi presentavo da lei piena di fiducia e di coraggio. Quanti pianti e quante disillusioni su quella sedia davanti a lei, ma non mi sono mai arresa, ci ho creduto fino in fondo e ce l'ho fatta.

Ieri ho mandato una mail alla mia analista, per spiegare il mio comportamento e salutarla nel modo in cui avrei voluto farlo.
La saluto anche da qui con tutto l'affetto e gratitudine per avermi accompagnato e guidato in questo percorso.
E' stata un'avventura incredibile , che rifarei da capo.
Oggi mi sento una persona diversa, più forte perché sono padrona delle mie emozioni.

Dottoressa, lei è spesso nei miei pensieri, in quei momenti difficili , quando serenamente oggi, cerco il miglior compromesso tra me e il resto del mondo.

Grazie

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