martedì 26 marzo 2013

Nessuno scudo per certe frecce

Una persona sensibile supportando e incoraggiando il prossimo ottiene esattamente il trattamento opposto dallo stesso prossimo.
Ho sempre avuto la sensazione di questa teoria, ora mi rendo conto che è realtà.
E non succede solo in casi sporadici, succede sempre, tutte quelle volte in cui si cerca di incoraggiare qualcuno.

E' successo ieri, è successo oggi, è successo sempre.  
Ogni volta mi sono dimostrata forte e sicura per gli altri. Ogni volta che ho detto "dai se ci tieni fallo!" "ma se è importante per te cosa importa cosa dicono gli altri", " se ti rende felice ti sei già risposta", " anche se è umiliante ci devi sbattere la testa tu, tutti sono bravi a dirti cosa sarebbe giusto fare, ma devi essere convinta tu" , "alla peggio ti rialzi!"
Ecco, tutti questi consigli che ho dato, in realtà credo che li avrei voluti sentirmeli dire. Avrei voluto che queste persone nel tempo mi avessero sostenuto nelle scelte, nei desideri, nelle paure.
A volte hai solo bisogno che qualcuno ti dia il suo consenso per fare qualcosa, che ti dia il permesso di sbagliare, di cascare, di sprecare, di umiliarti, di buttarti anche se sai già che stai per fare qualcosa di oggettivamente sbagliato.
Non è insicurezza credo , è più la voglia di non sentirti sola nel bene e nel male e che nonostante tutto il mondo non finisce per una tua tentazione.

Quanto mi sarebbe piaciuto umiliarmi con un uomo con il benestare di un'amica, essere al verde con il benestare dei genitori, osare con il supporto di una sorella. e invece no. Più ho voluto sostenere gli altri , più mi sono ritrovata tutti in cattedra nei miei confronti.
Mi sono autobollata come Paola la leggera, quella che se desidera fare qualcosa non ha nessuna remora.
E non importa che non compro un abito o un paio di scarpe da circa 2 anni per essere completamente indipendente,  No! ormai cosi ti vedono e cosi sei.

Ieri mi hanno offerto un cellulare nuovo (imballato mai usato) ad un prezzo scontato perché la persona che lo ha acquistato sta prendendo il modello successivo appena uscito.
Non mi hanno mai interessato i cellulari , ma il mio modello è il primo che è uscito e quindi ormai alcune applicazioni mi funzionano male o peggio ancora, non me le fa scaricare.
Il prezzo è buono ma la cifra resta oggettivamente alta. 
Un cellulare nuovo mi servirebbe ma quello che ho in fondo funziona ancora. Mi piace molto questo modello , lo uso per tante cose ma forse mi servirebbero di più delle ballerine e qualche jeans.
Ed eccolo lì, il desiderio contro la responsabilità, i dubbi  e le tentazioni. 
Chiamo i miei per farmi consigliare anche se in realtà avrei voglia solo di un sostegno, di un bel : "ci tieni? "- "Si "- "e allora compratelo!" come io avrei detto a loro; e invece ecco che mi caricano di altri dubbi. Bhè certo se ci tieni....se davvero ti è così utile....bhè sono molti soldi ti serve davvero?
Quanto cazzo può servire un telefono? e quanto davvero uno ci può tenere ad un telefono????
La sera ne parlo con Roberto, e anche lui...bhè la cifra è buona ma è sempre un telefono...se ci tieni...vedi tu...

Me ne sono andata a letto un po' demoralizzata, non tanto perchè ho scelto di non prenderlo ma soprattutto perché il sostegno che cerco non lo capisce nessuno e sempre nessuno me lo da.
Inoltre stamattina ho avuto una discussione con Rob per un altro episodio.
E' un fatto di qualche mese fa, inutile da raccontare ora, ma che mi ha segnato profondamente. Si tratta in breve di un cagnolino che è stato dato ad un signore e vorrei rivederlo  per vedere se sta bene e se lo trattano bene.
Questo desiderio è forte, lo sogno anche la notte e mi fa star male. 
Ma  Rob non capisce che dovrebbe affrontare l'argomento con dolcezza e sostenermi se andandolo a trovare mi farebbe stare meglio. Lui mi critica duramente,come se fosse facile razionalizzare i propri sentimenti . 
Forse è vero che è inutile andare a trovare questo cane, forse è vero che ci soffrirei ancora di più vedendolo ma se ne ho bisogno, se voglio tentare di trovare sollievo da qulcosa che mi turba perché non provarci?
Capisco anche che probabilmente è un comportamento protettivo nei miei confronti, un modo  per evitarmi di rimanerci male in caso il cane mi riconoscesse, ma perché non spiegarmelo con dolcezza e tatto piuttosto che attaccarmi e criticarmi così duramente?
Eppure tante volte ho assecondato e rincuorato lui o altri, tante volte ho sostenuto scelte che non approvavo fino in fondo solo perché sapevo che lui in quel momento aveva bisogno di me e del mio sostegno.

E' tutto così elementare eppure così tanto difficile da far capire. Mi sento un po sola in questo momento.
Forse potrò ricomprarmi un cellulare in qualsiasi altro momento, e forse troverò il modo di rivedere quel cane che tanto mi manca, ma quella delusione per certe risposte, non  so se riuscirò a trovare mai  una pietra da metterci sopra...


1 commento:

  1. ...ecco perchè non faccio più domande di questo tipo agli altri! :)

    Scherzi a parte, se il cellulare ti piaceva e ne sentivi il bisogno dovevi prenderlo, senza incoraggiamento o meno!
    Io ho ormai capito che devo dare poca importanza a certe risposte che mi vengono date (ad esempio per i miei genitori tutto ciò che non è strettamente necessario alla sopravvivenza è una frivolezza inutile, la maggiorparte dei miei interessi viene visto da conoscenti & co come una stronzata galattica, etc.) perchè appunto conosco le persone e conosco già le risposte!

    Se può interessarti, secondo me andare a vedere il cagnolino è una cosa più che capibile e legittima, e al massimo ci vai da sola! ;)

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