mercoledì 30 gennaio 2013

Ondanomala

E' ufficiale, Chiara aspetta un maschietto per giugno.
Si pensava fino a poco tempo fa fosse una femmina, almeno così le infermiere avevano detto e invece dopo tutti gli esami che si fanno nel quarto mese è uscito fuori che è un maschietto.
Ci ha preso tutti alla sprovvista, non eravamo preparati a questo repentino cambio di programma. Addirittura era stato scelto già il nome , Emma, e nessuno immaginava che qualcuno potesse toppare così palesemente.
La notizia ci ha reso tutti allegri, l'importante è che sia sano il resto conta poco bisogna solo cambiare colore ogni volta che penseremo a lui.
E' partito anche il totonome e in finale sembrano essere arrivati Simone e Ettore.
Non vado pazza per nessuno dei due ma sono pazza di lui a prescindere dal nome che avrà sulla carta di identità e non vedo l'ora di conoscerlo..

D'improvviso vengo risucchiata nel mondo dei bambini.
Dopo quello dei fidanzamenti e quello dei matrimoni vengo sbattuta di forza in questo vortice di pannolini, pappe e fiocchi rosa e celesti.
Con le altre "mode" mi sono sempre sentita forte e indifferente ma questa è delicata e potente e temo di poterci rimanere profondamente ferita.
Non mi è mai importato molto dei matrimoni, penso siano solo un contratto economico.
Sono stata invitata a parecchie cerimonie e oltre a trovarle noiose mi sono sembrate tutte identiche.
Per come la penso io se sei felice sono contenta per te ma non puoi obbligare un centinaio di persone a sorriderti, ad ammirarti, ad applaudirti e festeggiarti perché tu sei contenta.
Mi sembra un discorso un po' da megalomane; sei innamorata e contenta? Buon per te ma anche sticazzi!
Se poi mettiamo il costo del vestito (perché a quel punto se sono la più brutta me rode parecchio) con scarpe e borsetta, il regalo da fare e il week end bruciato il matrimonio diventa un vero incubo.
A mio avviso mi piacerebbe sposarmi intorno ai 65 anni, quando ho condiviso, lottato e protetto una vita intera insieme al mio compagno.
Solo allora, quando avrò dei figli grandi, quando avrò superato crisi e controcrisi con il mio compagno e avuto cura della mia famiglia potrò alzare i calici e brindare , meritando gli applausi di tutti i miei amici.

Anche per i fidanzamenti mi sono fatta il pelo sullo stomaco. Dopo una relazione durata 8 anni con corna e abbandono , sono rimasta single per molti anni. Non è una passeggiata e impari una bella lezione.
Io ne sono uscita vincitrice; ho imparato ad apprezzare i momenti di solitudine, ho imparato a riflettere e a lavorare sui miei limiti. Ho imparato a non invidiare gli altri e a farmene una ragione se non ho potuto avere la serenità di tante altre ragazze e ho capito che se non ci si accetta e si lavora su se stessi è inutile sperare che qualcuno lo faccia al posto nostro. Sembra banale ed elementare questo pensiero ma per me non lo è.

Quindi per ora sono uscita indenne, schivando  tutte le "tappe" che la nostra stupida società impone, ma questa onda anomala che sta per arrivare mi spaventa e non poco.
Questo perché l'argomento non mi resta affatto indifferente , e se un tempo, avere un figlio sembrava cosa certa e scontata oggi non lo è più. Ci sono così tanti "se" e "ma" nella vita che non so più cosa è certo.
Improvvisamente da mia sorella, Chiara, la mia collega, le amiche di amiche, dai blogs, da facebook, dal telefono, dai giornali arriva la maternità! E scopro che è qualcosa di fantastico, una felicità sublime, un appagamento completo e totale. E non posso fare altro che sperare che presto possa accadere anche a me.

E dopo aver pensato ( e non detto) queste parole il mio pensiero va a me qualche tempo fa, se ancora fossi single. E onestamente per quanto brutto sembri, questo bombardamento di neonati non lo vivrei serenamente come ora. Perché mi sentirei sola, perché mi mancherebbero le basi per sognare certi tipi di progetti e perché essere in due vuol dire diventare forse tre e quattro mentre essere uno vuol dire uno.

Ricordo perfettamente le reazioni di due mie cugine (sorelle) quando la madre ebbe l'ictus. Eva, che è felicemente madre di due figli ebbe un comportamento molto più razionale e controllato , l'altra, Valeria, fidanzata ma con un rapporto non molto stabile, si è sentita persa. Tenendo presente ovviamente il carattere e la sensibilità di entrambe era evidente un totale sconforto in Valeria e questo credo perché perdendo la madre perdeva molto. E' un bisogno naturale cerare una nuova famiglia proprio per colmare il vuoto che la nostra famiglia di origine lascerà in noi prima o poi; questo non vuol dire ovviamente soffrire di meno ma forse avere una ragione per continuare.

Come diceva Oscar Wilde, l'unico modo per resistere ad una tentazione è cedervi. Forse dimenticherò la prescrizione della pillola uno di questi mesi, nel frattempo sarò una zia perfetta.




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