venerdì 11 gennaio 2013

Lo specchio dentro di me

Sono ingrassata.
Tra la pillola e un po più di fame ho preso una taglia intera rispetto a due anni fa.
Ormai sono una 42
Ad esser sincera mi piaceva la 40 a volte sono andata anche nella casella 38 ma solo nei periodi più difficili che però fortunatamente duravano poco. Ora sono nella casella 42 e non mi schiodo di lì.
E' vero che la felicità mette appetito e ti permette di gustare e assimilare il cibo nel modo corretto. Quindi la taglia in più è un prezzo che pago volentieri, nonostante io venga dal mondo della danza e i chili in eccesso sono sempre stati un problema. Non personalmente ma purtroppo in certi ambienti ti inculcano fin da bambino certi stupidi complessi. Purtroppo anche io ne sono stata influenzata e nonostante abbia fortunatamente una corporatura esile resta una certa formazione mentale sull'estetica della donna. Quindi non nascondo che l'aspetto fisico e la linea per me contano.
Ma da qualche tempo il mio modo di pensare sta cambiando. Ho vissuto per un anno in una casa che non aveva specchi interi. Solo 2 entrambi corti a metà busto. Per vestirmi era un problema dovevo prendere la sedia e salirci sopra, ma sempre mezza mi vedevo perché a quel punto mancava mezzo  busto e la testa!
Così le opportunità di vedermi per intero sono quasi scomparse senza che me ne accorgessi.
Nello stesso periodo ho conosciuto Roberto  e il mio umore, per ovvi motivi è schizzato alle stelle. Il risultato è stato che nonostante non mi vedessi mi sentivo bella. Certo quelle poche volte che mi specchiavo trovavo che i pantaloni mi stavano più stretti e i fianchi più pronunciati. Anche i maglioni erano meno larghi e purtroppo troppo corti per coprire i nuovi fianchi!
Allora ho pensato quanto è importante uno specchio e l'immagine riflessa? Più di quello che sento dentro?
Possibile che conta più quello che dice uno specchio di quello che provo io?
Forse anche gli altri vedono nella mia immagine quello che provo dentro e se mi sento bella questo traspare e questo comunico.
Ancora di più ne sono convinta se penso che quelle volte al mese in cui  il mio umore svalvola, mi sento brutta e indesiderabile ma tutto passa nei giorni dopo quando gli ormoni si ristabilizzano.

Non mi metterò quindi a dieta e nemmeno mi priverò di una buona carbonara perché la chiave per sentirsi belle è stare bene con se stessi. Si può diminuire la taglia, ma non si inganna il corpo. Io ho provato e il risultato è stato sì, un pantalone attillato ma con un bel groppo in gola e un peso fisso sullo stomaco.
Al contrario ho trasformato il piacere del cibo in un hobby meraviglioso: cucinare.
Ora amo giocare tra i fornelli, impastare la farina, friggere e arrostire; mi diverte , mi allontana i cattivi pensieri, mi rilassa ed è un modo personale di prendermi cura delle persone che amo. Portare in tavola una polenta fumante o una pasta cotta a puntino è un modo di amare.

"Cucinare è come amare: o ci si abbandona completamente o si rinuncia" (H. Van Horne)








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