martedì 29 gennaio 2013

La domenica in corsa

Domenica sono andata a correre con la mia amica Elena.
E' tanto tempo che non pratico uno sport e non mi sento più tanto in forma.
Finché si ha vent'anni, il fisico regge qualsiasi  stile di vita  senza nessuna grave conseguenza, ma ora qualcosa è cambiato e occorre essere più disciplinati.
Andare in palestra è una tiritera che conosco perfettamente. Ci sono stati molti tentativi nella mia vita e tutti con esito negativo.
E ogni volta era la stessa musica: abbonamento costoso, abbigliamento nuovo, borsa nuova, saponi, samphoo e creme tutti doppi (a casa e in borsa) perché non si sa come ma in palestra si sente il bisogno di incremarsi e profumare ogni volta che ci si fa la doccia. A casa tra il freddo e la fretta lo farò al massimo una volta alla settimana ma nello spogliatoio , non si sa perché sale una frenetica e maniacale cura del corpo se non una gara alle creme più buone.

Comunque dopo il notevole budget investito per lo sport, si pensa che poi uno ci vada e investa anche tempo e fatica per raggiungere l'obiettivo: natiche sode e pancia piatta.
La mia costanza dura  tra le  2, massimo 3 settimane dopo di che abbandono ogni buon proposito e la sacca della palestra  va a finire nell'angolo più nascosto della casa e lontano dalla mia vista. Il senso di colpa rimane ma ogni scusa è buona per giustificare la propria pigrizia.

L'unica soluzione sensata per non regalare altro denaro alle palestre , è la mia amica Elena che da quando si è messa con il mio amico Paolo corre e va in bici tutti i week end.
Mi metto subito d'accordo con lei e organizziamo per domenica mattina alle 11 .
Infilo una tuta, delle scarpe da ginnastica e citofono ad Elena.
Mi sento un po' ridicola ed Elena me lo conferma quando vedendomi inizia a ridere.
Vestita così sono veramente poco credibile!

Ci incamminiamo verso il parco. Entrambe siamo cresciute in questa zona e ogni angolo è un ricordo da raccontare o una persona da incontrare. Entriamo nel parco e iniziamo la nostra corsetta.
Fatico un po e mi manca il fiato, non ci sono proprio abituata ma Elena è una vera amica e invece di sbuffare o andare avanti rallenta per me. Io provo a correre ma dopo poco per me è faticoso e inizio una marcia veloce tanto da tenermi al passo con lei che corre.

Durante  "l' allenamento" chiaccheriamo di tante cose.
Mi piace la compagnia di Elena, mi sento sempre a mio agio con lei. E' una bella sensazione sentirsi liberi di essere se stessi senza minimamente preoccuparsi di essere giudicati. Non tutti gli amici ti danno questa sensazione, sono quelli di infanzia, i più intimi con cui hai diviso mille avventure che riescono a farti sentire così, semplicemente bene senza aver fatto nulla.

La giornata è perfetta, dopo tanta pioggia finalmente spunta il sole a gennaio. Tra il verde del parco, le grida dei bambini, lo scodinzolare dei cani mi sento proprio felice. Mi accorgo che nella mia vita non manca nulla e vorrei tanto che il tempo si fermasse in questi istanti, ho tutto l'amore che una persona può chiedere.
Restiamo a correre un'oretta, incontrando qualche amico o ex compagno di classe .
Questo quartiere  è un po' come  la mia casa, ci sono cresciuta e nonostante abbia cambiato zona intorno ai vent'anni resta qui un'aria familiare.


Oggi le mie gambe sembrano di legno, a fatica le piego. Ho un dolore all'inguine e sul sedere notevole ma soffro con soddisfazione. Per una volta mi sono presa cura del mio corpo e schiacciato un pisolino meritato, dopo tanti senza aver fatto nulla!
Se Elena non si nega al telefono ci vado pure la prossima domenica, magari a Villa Ada.
La scusa è quella di tenersi in forma e se questo si può fare in piacevole compagnia tutto diventa molto più piacevole. Devo imparare a gestire il fiato però per  evitare che Elena parli da sola mentre arranco per il sentiero altrimenti le domeniche sportive temo finiranno presto!













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